La Valtiberina Toscana è ricca di emergenze naturalistiche di vario genere. Rocce sedimentarie, magmatiche/ metamorfiche, fauna e flora conosciuta in tutto il mondo.
Tutta questa biodiversità e geodiversità si presta bene per le attività sportive e ludiche da praticare all’aria aperta, come ad esempio il trail running, la mountain bike ed il trekking. Il tutto accomunato da paesaggi che variano rapidamente dai fondo valle della pianura alluvionale del Fiume Tevere alle colline/montagne dei due spartiacque più importanti: l’Alpe della Luna e l’Alpe di Catenaia.
Vi proponiamo un percorso che attraversa i territori comunali di Sansepolcro e Pieve Santo Stefano, intersecando geologia e sport in un connubio molto interessante.
Val d’Afra
La valle bagnata dal Fiume Tevere si estende da Nord-Ovest a Sud-Est con una forma piuttosto allungata. Dal punto di vista geologico è un vero e proprio sistema di faglie localizzate ai piedi dei due crinali principali. Siamo in Appennino e come in ogni altra catena montuosa più o meno giovane le forme del paesaggio ed il clima sono tipici del luogo. Parlando di Fiume Tevere e quindi di valle alluvionale, non si può tralasciare uno degli affluenti principali e più importanti, ovvero il Torrente Afra.
L’Afra nasce dalle pendici del retrostante complesso dell’Alpe della Luna e scorre, fino a giungere nel suo collettore, ai confini del comune di Sansepolcro. Un paesaggio “geologico” caratteristico che accompagna fin dentro la Riserva Naturale Regionale dell’Alpe della Luna, dove la flora cambia e ci si trova di fronte ad un altipiano a mezza costa da percorrere in bici o inerpicandosi a piedi fin sulla vetta del Monte dei Frati, posta a circa 1.450 di altezza.
Il Percorso cicloturistico nella Riserva Naturale Regionale dell’Alpe della Luna ha una lunghezza di circa 37 km su un dislivello totale di circa 950 D+.
Le bici consigliate per affrontarlo sono MTB/Gravel/e-bike mtb
Si parte
Partendo dall’antica cittadina biturgense si percorre via dei Montefeltro in direzione San Giustino (Pg). Una volta arrivati di fronte all’hotel “La Balestra” si gira in sinistra verso frazione Montagna. La strada in asfalto, inizialmente presenta classici “falso piano”, perfetti per scaldare i muscoli in vista della salita che ci porterà fin dentro la riserva naturale.
Un panorama da urlo
Dopo circa un chilometro si intravede il primo ponticello sul torrente Afra. Da qui la strada inizia a salire leggermente e si apre uno scenario spettacolare, oltrepassando il bivio per il sentiero o la strada asfaltata che conducono al convento di Monte Casale. Il crinale maestoso sullo sfondo, non fa rimpiangere le vette dei paesaggi alpini.
Proseguendo sulla destra, la valle si stringe ed il torrente è ricco di gorghi ed insenature frequentate in estate dagli abitanti di zona e ideali per scattare immagini naturalistiche.
A sinistra iniziano a farsi spazio gli affioramenti di roccia arenaria e marnosa, caratteristici dell’omonima formazione geologica della Marnoso-Arneacea.
Queste tipologie litologiche appartengono ad ambienti sedimentari le cui correnti fluide di torbida scorrevano lungo le pendici dei rilievi montuosi, erodendo e trasportando sedimento, che, una volta diminuita la forza della corrente stessa poteva adagiarsi sul fondo di antichi mari, originando così gli strati che vediamo oggi. Naturalmente a causa della forza della tettonica a seguito di fortissimi terremoti, questi strati rocciosi si possono ritrovare anche molto inclinati, quasi verticali.
Verso Germagnano sui sentieri del CAI
Proseguendo a sinistra per località Germagnano (circa km 7 da Sansepolcro) si abbandona la strada asfaltata e si intraprende una larga strada sterrata con pendenza medio-alta che conduce proprio all’omonima fattoria. Quindi, mantenendo la destra al primo bivio dopo la fattoria, la strada prosegue salendo con pendenza costante sempre su sterrato fino ad arrivare in località Spinella. Una antica casa in pietra che domina dall’alto dei suoi quasi 1.000 metri. Dopo una breve sosta perfetta per scattare foto panoramiche si prosegue attraverso il sentiero CAI 6, in direzione “Pian delle capanne” una seconda struttura in pietra che in parte rimane aperta come bivacco ed abbeveraggio “fai da te” ed in parte è gestita. Siamo nel comune di Pieve Santo Stefano.
Si segue il sentiero CAI 8B per un breve tratto quindi lo si lascia definitivamente: la carraia è sempre di larghe dimensioni semi-carrabili e si sviluppa a mezza costa come in un altipiano alternando brevi e facili sali e scendi in cui si può scorgere la vallata sottostante, con il suo grande invaso artificiale di Montedoglio. Immagini suggestive si possono scattare anche dal punto panoramico denominato “il Bastione”. Dopo circa 15 chilometri da Sansepolcro, la strada scende di quota fino ad intersecare la Strada Provinciale 258 Marecchia che, mantenendo la sinistra al bivio di innesto riporta a Sansepolcro (sempre su asfalto).
Aboca
Fra curve e tornanti si oltrepassa località Aboca conosciuta per essere la sede dell’omonima azienda Aboca S.P.A. la quale coltiva e trasforma specie vegetali officinali in regime di agricoltura biologica per commercializzare prodotti biofarmaceutici. Un fiore all’occhiello della Valtiberina e di tutta Italia, colora le colline con le sue piante profumate.
Trascorsi circa 32 Km dalla partenza si scorge nuovamente Sansepolcro, a cui si arriva in discesa rilassandosi dopo la bellissima escursione in bici sui colli della Valtiberina.