Le chiese di Arezzo vegliano sulla storia e sull’arte della città. Alcune contengono dei tesori che sarebbe davvero un peccato non conoscere. Partiamo per una passeggiata alla scoperta dei più belli.
Il Duomo, maestoso in cima alla collina
Il Duomo si trova nella parte più alta della città e la sovrasta con la sua maestosità. Se sei un amante dello stile gotico, la Cattedrale di Arezzo ti lascerà senza parole.
Dall’esterno noterai subito due cose: le sue dimensioni enormi (ecco perché riesci a vederla bene anche a grande distanza dal centro) e il campanile, che gli aretini chiamano affettuosamente “il Matitone”.
La sua base è esagonale, proprio come quella delle matite, e la torre termina in una punta accentuata. Se ti trovi qui sotto quando suonano le campane, un rintocco potente ti avvolgerà come un morbido foulard.
Il progetto del Duomo di Arezzo è del pittore aretino Margaritone. La sua costruzione risale alla fine del Duecento, ma gli aretini hanno aspettato secoli per vedere i lavori ultimati. Avresti mai detto che la facciata è stata conclusa nel Novecento?
All’interno, le vetrate del maestro Guillaume de Marcillat colorano l’ambiente e la luce. Ti sentirai minuscolo come nella pancia della balena camminando sotto le altissime volte e passando accanto ai pilastri imponenti che separano le navate.
Tre opere importanti nel Duomo di Arezzo? L’Arca di San Donato, l’affresco di Piero della Francesca raffigurante Maria Maddalena e la Cappella della Madonna del Conforto, abbellita da terrecotte pregiate della bottega di Andrea della Robbia.
La Basilica di San Domenico e il suo crocifisso illustre
Tra tutte le chiese di Arezzo, la Basilica di San Domenico è un vero gioiello. Il prospetto asimmetrico con campanile a vela sembra fatto apposta per invitarti ad entrare.
Le pareti sono decorate con ciò che si è potuto recuperare dagli antichi affreschi di Spinello Aretino e altri autori. Adesso ti muovi in uno spazio unico, suggestivo, dove l’eleganza è mascherata da tinte uniformi e da una semplicità solo apparente.
Sul presbiterio è sospeso il Crocifisso ligneo di Cimabue. È anche grazie a questo capolavoro che Arezzo è conosciuta nel mondo come città d’arte. La curvatura carica di pathos del corpo di Gesù pare riprodurre l’irregolarità della facciata della Basilica di San Domenico.
L’opera di Cimabue è di uno splendore pietrificante, fatto di colori brillanti e dettagli suggestivi come il sangue di Cristo morente. Una genialità artistica davanti alla quale ti verrà voglia di inchinarti e dire grazie.
Lo spettacolo di Piero nella Basilica di San Francesco
Il tour alla scoperta delle chiese di Arezzo ti porta in un altro luogo speciale: la Basilica di San Francesco, con la sua imponente struttura in stile gotico del Duecento, poi modificata nel secolo successivo.
Lasciati ipnotizzare dal talento incredibile di Piero della Francesca. Emozioni garantite di fronte al ciclo di affreschi della Leggenda della Vera Croce, che narra la storia dell’Albero Sacro e del legno con cui fu crocifisso Gesù.
La Cappella Bacci ti apparirà come una miscela portentosa di arte e narrazione. Sotto alle volte firmate da Piero, goditi il privilegio di guardare qualcosa di inestimabile valore e immensa fama.
Dedica la tua attenzione anche alle vetrate istoriate di Guillaume de Marcillat e al bel crocifisso di cui non si sa con certezza l’autore.
Alla Pieve di Santa Maria Assunta: lo stile straordinario di un grigio inimitabile
La Pieve di Santa Maria Assunta, una meraviglia romanica realizzata a partire dal Mille, fa da ponte tra Corso Italia e Piazza Grande. Con il campanile detto “dalle cento buche” e la facciata a colonnine tutte differenti, la Pieve è un prodigio di architettura.
Al suo interno troverai un concentrato di finezza e sobrietà e lo strepitoso polittico con la Madonna col Bambino e Santi dipinto nel 1320 dal senese Pietro Lorenzetti, uno dei più alti interpreti della pittura trecentesca.
Il grigio della pietra si abbina benissimo alle navate slanciate, in una penombra in cui il color perla risalta ancora di più. Vai sulla terrazza del presbiterio per godere di questa meraviglia da un’altra prospettiva.
Sotto ai tuoi piedi c’è la cripta, resa di nuovo accessibile soltanto nel XIX secolo. Là è riposto un busto-reliquiario di San Donato, patrono di Arezzo. Una curiosità: è praticamente sicuro che le spoglie di Giorgio Vasari riposino sotto il pavimento della Pieve, che l’artista aretino amava particolarmente.
Il gran finale con il Santuario di Santa Maria delle Grazie
Per l’ultima imperdibile tappa del tuo giro per le chiese di Arezzo, allontanati un po’ dal centro storico per arrivare al Santuario di Santa Maria delle Grazie. Un parco alle pendici di un colle accoglie questo complesso religioso e ospita la Fonte Tecta, le cui acque nel XV secolo erano ritenute prodigiose.
Pace e bellezza sono le parole d’ordine a Santa Maria delle Grazie. L’affresco della Madonna della Misericordia di Parri di Spinello, collocato dentro l’altare di marmo di Andrea della Robbia, ti lascerà a bocca aperta.
E camminare sotto la loggia disegnata da Benedetto da Maiano – dove i vuoti prevalgono sui pieni – ti trasporta in una prova di architettura che somiglia a un miracolo.
Visita Arezzo e le sue chiese e lasciati trasportare in un viaggio unico, immerso nell’arte sacra e nella bellezza immortale, alla scoperta di un incanto senza tempo.