Il centro storico di Arezzo è perfetto per essere scoperto a piedi. Tutto è vicino, stretto nell’abbraccio della Storia e delle storie degli aretini che hanno reso grande la città.
Passeggiare nel centro storico di Arezzo sarà un’avventura nella bellezza, tra arte, sapori e storia. Un’occasione straordinaria per riscoprire il valore del ritmo giusto, una camminata che sembrerà un viaggio nel tempo, perfetta per riprendersi il proprio tempo.
Dal Duomo al Parco: arte e relax
Siete appena arrivati ad Arezzo e ad attendervi ci sono le scale mobili (parcheggio Pietri) che vi faranno entrare nelle mura della città e vi condurranno comodamente verso Arezzo alta. A sorprendervi sarà la bellezza e la magnificenza del Duomo, uno dei monumenti più belli del gotico in Toscana.
Entrate nella Cattedrale dei Santi Pietro e Donato. Rapiti dall’arcobaleno dei colori delle vetrate del Marcillat, passo dopo passo, la storia di Arezzo si svelerà dinanzi a voi. Fermatevi ad ammirare la dolcezza della Maddalena di Piero della Francesca, una figura squisitamente rinascimentale, così umana e così divina.
Avanzando nel profumo d’incenso che delicatamente aleggia nell’aria, incontrerete sull’altare maggiore l’imponente Arca di San Donato del Trecento in marmo. Poi il coro ligneo e il dipinto raffigurante il Battesimo di Cristo del Vasari. Prima di uscire, fermatevi nella Cappella della Madonna del Conforto, la protettrice di Arezzo, la più amata dagli aretini.
Una volta fuori, scendete dalle scalinate della Cattedrale. Davanti a voi ci sarà la Torre dell’orologio del Palazzo del Comune e il Palazzo di Provincia. In una decina di passi, Medioevo e Rinascimento si intrecciano. A questo punto la nostra passeggiata nel centro storico di Arezzo è tutta in discesa – o quasi.
Prima di arrivare in Piazza Grande, la piazza de La vita è bella e della Giostra del Saracino, vi proponiamo quattro passi nel verde. Accanto alla Cattedrale c’è il Prato di Arezzo, il parco rinascimentale voluto dai Medici come passeggio della nobiltà dell’epoca. Come un verde anfiteatro incorniciato da altissimi pini marittimi e tigli possenti, il Prato domina Arezzo dall’alto del colle di San Donato.
Da qui la vista sul “Matitone” del Duomo, il campanile della Cattedrale, è impareggiabile e perfetta per uno scatto d’autore. Fermiamoci e respiriamo: l’aria profuma e la brezza fresca saprà ristorare il nostro cammino. Per i bambini, il Prato è un luogo magico, il posto ideale dove far correre la fantasia. Ai nostri lettori innamorati sveliamo un segreto che solo gli aretini sanno: il Prato è il parco dei primi baci. Non celebrarlo con una pausa romantica sarebbe un vero peccato.

Passo dopo passo, eccoci in Piazza Grande
Adesso però è il momento di ripartire perché Piazza Grande chiama. Usciamo dal Prato di Arezzo e raggiungiamo Piazzetta Viva Maria, continuiamo a scendere in Corso Italia e superiamo la Casa del Petrarca, dove nacque il poeta delle “Chiare fresche e dolci acque”. Costeggiamo il Palazzo Pretorio con tutti i suoi stemmi araldici, una visione che vale una breve sosta. Ancora pochi passi e ci siamo.
Ecco le Logge di Giorgio Vasari, meravigliosa cornice di Piazza Grande. Prendiamoci del tempo per godere di tanta bellezza. Le torri merlate del Medioevo, il Palazzo della Fraternita con l’orologio astronomico, l’abside di Santa Maria Assunta, che con le sue colonne di pietra serena sbuca dal Corso Italia e abbraccia Piazza Grande.
Piazza Grande è la piazza de La vita è bella di Roberto Benigni e passeggiando sotto le Logge si capisce perché il regista l’abbia scelta per il suo film da Oscar. Fermiamoci per catturare la luce perfetta, dal centro della piazza oppure dal tavolino di un caffè o dal tavolo di una trattoria.
Il pranzo da solo vale il viaggio. La cucina di Arezzo è come tradizione comanda. Pasta fatta in casa, sughi e cacciagione, funghi, tartufi e bistecca chianina, il tutto annaffiato da un Chianti d’annata.
Relax e meraviglia, sono queste le parole d’ordine della nostra passeggiata nel centro storico di Arezzo. Ci allontaniamo a malincuore da Piazza Grande, ma le bellezze di Arezzo non sono finite e il nostro viaggio merita di proseguire.

La bellezza qui è ovunque
Arrivati in Corso Italia, abbiamo l’imbarazzo della scelta. Da un lato la Pieve romanica di Santa Maria Assunta con il campanile dalle “cento buche”, dall’altro la Casa Museo Ivan Bruschi, lo scrigno dei tesori dell’inventore della Fiera Antiquaria di Arezzo, la più bella e la più antica d’Italia.
Continuiamo a scendere e giriamo a destra in via Cavour, l’anticamera di Piazza San Francesco e della Basilica di San Francesco. Questa chiesa dalla facciata di mattoni, che affonda le sue radici nell’era etrusca, nasconde un grande segreto. È il ciclo di affreschi de La Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca, un capolavoro del Rinascimento che merita una deviazione nella nostra passeggiata.
Camminando però viene sete e fame. Che sia ora della merenda o dell’aperitivo, Piazza San Francesco è il luogo perfetto per sedersi e fare pausa. Per rilassarsi e ridare spazio alle parole e al tempo buono vissuto con gli amici, per riscoprire le relazioni lontani dalle connessioni. Una sosta per vivere un attimo felice, come un happy hour per posare il telefono e godersi il mondo in digital detox.
Si fa sera e la nostra passeggiata prosegue verso Piazza della Badia. È la Piazza della Basilica delle Sante Flora e Lucilla dove ammirare Vasari, Bartolomeo della Gatta e Dal Pozzo, ma è anche un ristoro pacifico e silenzioso, coronato da botteghe, trattorie e caffè. L’immagine perfetta della storia dell’arte da vivere al ritmo giusto.
Vicino a Piazza della Badia c’è Casa Vasari, la casa che il grande Giorgio Vasari progettò, costruì e affrescò col desiderio di costruirsi un nido lontano dagli intrighi delle corti di Roma e Firenze, il suo posto felice ad Arezzo. Oggi passeggiamo nelle sue stanze col naso all’insù, ammirando il suo genio e il famoso “giallo Vasari” che ritorna nei dipinti dei miti e delle allegorie.
La nostra passeggiata non può concludersi senza una visita all’Anfiteatro Romano e al Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate. Tra statue, monumenti, monete, gioielli e il preziosissimo Cratere di Euphronios ecco svelate le radici dell’Arezzo etrusca e romana. Un viaggio nel tempo dove il fascino dell’antichità risplende.
Ora che vi abbiamo portato per mano fin qui c’è una cosa importante che vogliamo dirvi: non seguite alla lettera tutti i nostri consigli. Sì, questo è come un tour da seguire passo passo, ma come in ogni viaggio che si rispetti, la meraviglia sta nell’inaspettato.
Siamo noi i primi a suggerirvi di andare un po’ fuori rotta. Perdetevi per i vicoli di Borgunto nel quartiere di Colcitrone, dove ogni pietra racconta il Medioevo oppure arrivate in Piazza San Domenico, dove il Crocifisso dorato del Cimabue vi lascerà senza parole. Godetevi le vie dello shopping da Corso Italia e via Madonna del Prato fino a Piazza San Jacopo oppure fermatevi nei forni del centro storico, guidati dal profumo del pane fresco e della schiacciata calda e croccante.
Una passeggiata nel centro storico di Arezzo da vivere al ritmo giusto, il vostro.
