Sulle tracce dei Della Robbia ad Arezzo e provincia

Oggi facciamo conoscenza con i Della Robbia, i maestri ceramisti ideatori della terracotta invetriata. Nel territorio di Arezzo sono tante le opere che portano la loro firma. Dal centro della città fino alle quattro valli della provincia, ti imbatterai spesso nelle cromie brillanti e nelle superfici lucide di queste ceramiche d’autore.

Lo stile Della Robbia, i trucchi per riconoscerlo

Ci sono alcuni elementi ricorrenti nell’identikit delle cosiddette robbiane. Di solito raffigurano soggetti religiosi, ma non darlo per scontato (anche nei dintorni di Arezzo le eccezioni non mancano). 

Ce ne sono di maestose e di più discrete per dimensioni e si trovano soprattutto all’interno di chiese e luoghi religiosi. Eppure a volte ti sorprenderanno dalle facciate di edifici civili e all’interno di musei.

Il segreto dei Della Robbia

Fra Quattrocento e Cinquecento i Della Robbia si conquistarono il tappeto rosso nel panorama artistico della Toscana. La loro casa-bottega si trovava nel centro di Firenze e divenne famosissima.

Il lampo di genio si deve a Luca, il capostipite della dinastia artistica. È stato lui il pioniere di quella che può considerarsi un’evoluzione della tecnica della maiolica.

Una ricetta prodigiosa con cui si trattava il materiale di base dell’opera, facendolo diventare impermeabile e più resistente. Ma devi ancora ascoltare il meglio. Quella miscela, frutto del genio di Luca Della Robbia, è rimasta almeno in parte un mistero.

Pare che, prima di essere ultimata col calore del fuoco, la terracotta venisse immersa in una sostanza chiamata cristallina, uno smalto ottenuto con sabbie, ossido di piombo e acqua. Non si sa se Luca la ricavò dal nulla o si ispirò a una formula precedente, però è stato proprio così che scultura e pittura si sono avvicinate nelle superfici variopinte e luccicanti marchio di fabbrica dei Della Robbia.

Ritratto di famiglia

Oltre alle opere dell’iniziatore, il patrimonio dei Della Robbia comprende quelle del nipote Andrea. Ceramista come lo zio, sembra che fosse particolarmente abile anche come commerciante.

Andrea insegnò il mestiere al figlio Giovanni e più tardi entrarono in bottega anche Francesco, Marco, Girolamo e Luca il Giovane, tutti artisti che perfezionarono la tecnica di produzione originaria. In questo modo le specialità del laboratorio fiorentino furono acquistate e si diffusero in mezza Europa.

La terra dei Della Robbia

Se vuoi ammirare l’arte robbiana, qui hai davvero l’imbarazzo della scelta. Nel centro storico di Arezzo le terrecotte invetriate ti circondano silenziose, adornano i prospetti di importanti edifici e gli interni di palazzi e chiese. Ma le ceramiche di questi maestri rinascimentali spuntano pure in provincia, a decorare santuari, chiese, musei e palazzi.

Arezzo, museo diffuso di ceramiche d’autore

Il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna, la Chiesa di Santa Maria in Gradi e quella di San Domenico, la Casa Museo Ivan Bruschi, Palazzo Cavallo… Le opere targate Della Robbia sono uno dei leitmotiv del tuo tour in città. E non trascurare il Santuario di Santa Maria delle Grazie, appena fuori dal tracciato delle mura.

Un tempio robbiano nella Cattedrale

Vale sicuramente una visita la Cappella della Madonna del Conforto all’interno del Duomo di Arezzo. Sali nella parte alta della città, entra nell’enorme cattedrale gotica. Nello spazio dedicato alla Vergine protettrice degli aretini c’è una raccolta di cinque tesori di terracotta invetriata, trasferiti qua nell’Ottocento dai siti di culto originari.

Forse ti colpirà più delle altre la pala monumentale raffigurante la Santissima Trinità tra i Santi Bernardo e Donato di Andrea Della Robbia. Nota il contrasto potente e la tridimensionalità magnifica con cui le figure bianche si stagliano sullo sfondo azzurro. Lo scintillio della terracotta colorata così somigliante al vetro ti stregherà.

Sempre dentro il Duomo, nella Cappella del Sacramento, potrai ammirare un’altra creazione artistica attribuita ad Andrea Della Robbia. È il busto di San Donato, il patrono della città, sempre di terracotta ma stavolta senza l’accessoria invetriata.

Casentino

Ci sono circa 50 robbiane disseminate per la vallata casentinese. Un’abbondanza che si lega al profilo spirituale del territorio, ricco di luoghi abitati dai frati francescani e dai monaci camaldolesi. Considera anche che il Casentino in quei secoli era molto vicino a Firenze per ragioni commerciali, culturali e politiche.

La Verna è una specie di El Dorado robbiano perché qui sono conservate circa un terzo delle terrecotte dei celebri ceramisti. L’Arte della Lana, una delle corporazioni di Firenze, pagò le spese per la costruzione del santuario francescano e delle ceramiche robbiane che la illuminano di colore. Qui puoi contemplare una delle opere più belle di Andrea Della Robbia, l’Annunciazione.

Colleziona nella memoria le meraviglie di terracotta in cui ti imbatterai a Bibbiena, Stia, Poppi, Camaldoli e in alcune località minori del Casentino. Una caccia al tesoro che ti farà appassionare ancora di più a questi eccezionali pezzi d’arte.

Valtiberina

Anche nell’Alta Valle del Tevere puoi sbizzarrirti, creando il tuo itinerario preferito a tema “ceramiche robbiane”. Ad Anghiari fai una capatina alla chiesa di Santa Maria delle Grazie per la pala della Madonna della Misericordia e al Museo Statale di Palazzo Taglieschi.

Al Museo Civico di Sansepolcro, invece, ti aspetta una full immersion artistica d’eccezione con i dipinti di Piero della Francesca e le terrecotte della bottega di Andrea. Indimenticabile la Natività, dove la Sacra Famiglia è rappresentata sotto il tetto di una capanna circondata da alberi, fiori, animali, angeli e pastori.

Pieve Santo Stefano ti svelerà perle di uno splendore abbagliante. Strepitosa la pala di terracotta invetriata di Girolamo Della Robbia, intitolata Gesù e la Samaritana al pozzo e conservata al palazzo comunale

Sempre di fattura robbiana gli stemmi dei signori del passato sull’esterno dell’edificio e alcune ceramiche nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Valsavignone e nella Collegiata di Santo Stefano.

Valdarno e Valdichiana

Nelle terre d’Arezzo bagnate dall’Arno non sentirai nostalgia delle opere dei Della Robbia. A San Giovanni Valdarno le ritroverai negli stemmi araldici sulla facciata di Palazzo d’Arnolfo. E a Montevarchi, precisamente al Museo di Arte Sacra della Collegiata, ti toglierà il fiato il Tempietto realizzato da Andrea.

Adesso ti manca soltanto da perlustrare la Valdichiana. La prima cittadina che devi segnarti è Foiano. Opere robbiane abbelliscono parecchie chiese di questa località pittoresca: la Collegiata di San Martino, la Chiese di Sant’Eufemia, di San Domenico e di San Francesco

Le terrecotte invetriate rendono più belle località come Monte San Savino, Castiglion Fiorentino e Civitella in Val di Chiana. Ora che sai tutto ciò che ti serve per lanciarti alla scoperta dei gioielli dei Della Robbia in terra di Arezzo, non ci resta che augurarti buon viaggio!