di Elisa Lerda – Eli and Fabi On The Road
Non sarebbe bello poter viaggiare nel tempo? Aprire la finestra di casa e ritrovarsi nella preistoria, a tu per tu con animali come i Mammut?
A Montevarchi esiste un luogo in cui tutto ciò è possibile: un luogo in cui i grandi, ma soprattutto i bambini, possono sentirsi archeologi, ed esploratori facendo un viaggio nel tempo, seguendo le orme del Mammut Gastone, incontrando animali come la tigre dai denti a sciabola e i canidi nel loro habitat. Si tratta del bellissimo Museo Paleontologico situato nel centro città, punto di partenza ideale per un itinerario culturale-naturalistico per famiglie.
Museo Paleontologico di Montevarchi: un viaggio nel tempo a misura di bambino
Il Museo Paleontologico di Montevarchi è molto più di un semplice museo, è un viaggio nel tempo, alla scoperta della preistoria del territorio del Valdarno Superiore, nel periodo che va dal Pliocene superiore al Pleistocene inferiore.
Un museo a misura di famiglie, grazie anche alla semplicità con cui vengono presentate e raccontate le vetrine con i fossili e alle numerose attività che vengono realizzate per famiglie con bambini.
Ma ciò che rende ancora più speciale questo museo sono i suoi protagonisti, ovvero alcuni fossili che sono stati così ribattezzati: Gastone l’elefantone, Ciro il tapiro, Ginevra la zebra, Ramona la Tigre Gattona e l’ultimo arrivato, Ottello il fratello di Gastone, un esemplare di Mammutus ritrovato nella zona del Valdarno pochissimi anni fa. Attraverso questi simpatici fossili, i bambini possono divertirsi ed imparare.
Ad accogliere i visitatori all’ingresso è proprio il maestoso Gastone, un fossile di Mammuthus Meridionalis, che con la sua imponenza vi riporta subito indietro nel tempo e fa percepire che la Toscana, o meglio la zona del Valdarno Superiore, non è sempre stata così come la vediamo ora, nella preistoria, infatti, al posto di case e strade c’era un grande lago.
Dopo aver attraversato la Sala Grande della Biblioteca Poggiana si viene catapultatati indietro nel tempo, nel Valdarno Superiore di circa 3 milioni di anni fa quando c’era ancora il lago, grazie ad una bellissima soluzione anamorfica curata dall’artista Stella Battaglia e alle vetrine. Le vetrine sono delle vere e proprie finestre sul passato, le illustrazioni e le descrizioni sembrano far prendere vita ai fossili di animali e di vegetali, raccontando la storia di questo territorio. Una storia in cui si è passati da paludi e foreste caldo-umide con piante di altissimo fusto, in cui vivevano mastodonti, tapiri, rinoceronti, orsi neri primitivi, testuggini e altri animali; all’epoca delle glaciazioni in cui la palude si trasformò in una savana fresca e boscosa abitata da elefanti, equidi zebrini, tigri dai denti a sciabola, scimmie e canidi (tra cui il Canis Etruscus, un fossile Tipo, primo esemplare del suo genere ritrovato proprio in Valdarno) e molti altri animali. Il viaggio prosegue poi con la vetrina dedicata alle fasi dello sviluppo umano e l’area archeologica, fino ad arrivare ad ammirare i resti fossili dell’elefante di Campitello. Il Museo Paleontologico di Montevarchi è una bellissima esperienza soprattutto per i bambini che possono vedere da vicino i fossili.

Sulle tracce dei Mammut nel parco delle Balze del Valdarno
Il viaggio nella storia non finisce qui, ma è possibile continuare l’itinerario nel tempo andando alla ricerca di fossili, seguendo le orme dei Mammut, proprio dove sono vissuti, nella zona dove era presente il lago. Otello è stato ritrovato nel 2016, e ci sono ancora moltissimi fossili nascosti in questa zona, e il luogo migliore per proseguire questo itinerario alla ricerca dei fossili è il parco delle Balze del Valdarno.
Un’oasi naturale in cui ammirare le “balze”, ovvero delle piccole “montagnole” costituite da sabbia, argilla e ghiaia stratificate formatosi dall’erosione dei sedimenti pliocenici lacustri del Valdarno Superiore. Un paesaggio che ricorda molto i famosi canyon americani, ma molto più affascinanti.
Esistono diversi sentieri per poterle ammirare e per andare a “caccia di fossili”, vi consiglio il sentiero Le Balze di Piantravigne, adatto anche ai bambini. Il percorso non è adatto ai passeggini, quindi per i bambini più piccoli è consigliabile usare la fascia porta bebè o il marsupio, mentre i bambini più grandi si divertiranno a correre sul sentiero. Si tratta di un percorso ad anello di circa 1,6 km che parte dalla fontana di Piantravigne (Frazione di Terranuova Bracciolini), attraversa campi fioriti e un piccolo boschetto. Arrivati alle Balze si possono ammirare anche due grotte e immaginare che proprio qui potevano nascondersi alcuni animali preistorici incontrati al museo e chissà che non si riesca a trovare qualche fossile. Il percorso delle Balze di Piantravigne si collega ad un altro sentiero molto suggestivo, quello dell’acqua zolfina. Arrivati al collegamento, potete fare una deviazione di qualche metro per poter avere uno scorcio a 360° sulle balze.
Dopo aver visitato il Museo Paleontologico del Valdarno e il magnifico spettacolo delle Balze del Valdarno, sarà difficile non innamorarsi di questa parte di Toscana.
