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Piazza Grande

Piazza Grande è il cuore del centro storico di Arezzo. Unica per la sua originale forma trapezoidale e il piano fortemente inclinato, è caratterizzata da un’armoniosa alternanza di costruzioni di varie epoche che le regalano un aspetto suggestivo e scenografico. Sorta attorno al 1200, la piazza venne decisamente modificata nel corso del XVI secolo, quando fu ridotta alle dimensioni attuali per permettere a Giorgio Vasari di progettare il Palazzo delle Logge, con il suo imponente ed elegante loggiato.

Su Piazza Grande si affaccia l’abside romanica della Pieve di Santa Maria Assunta, rinnovata nella seconda metà dell’Ottocento, che di fronte ha la Fontana del 1603 progettata da Gherardo Mechini a compimento del nuovo acquedotto cittadino.

Un altro simbolo della piazza è il Palazzo della Fraternita dei Laici, elegante costruzione con una facciata in parte gotica e in parte rinascimentale, sormontata da un campanile a vela dove ancora è in funzione uno dei più antichi e rari orologi astronomici d’Europa.

Raccontano invece le origini medioevali di Piazza Grande gli altri due lati con le case arricchite da ballatoi di legno e le torri merlate, che devono parte del loro aspetto al revival stilistico che nella prima metà del Novecento portò al neomedievalizzazione del centro storico.

Tra gli edifici più caratteristici il quattrocentesco Palazzo Cofani-Brizzolari con accanto la Torre Faggiolana del XIII secolo, che prende il nome dal condottiero Uguccione della Faggiola, e il trecentesco Palazzo Lappoli con la vicina torre duecentesca.

Di fronte alle Logge nel 1822 fu collocata la statua di Ferdinando III di Lorena di Stefano Ricci, trasferita in cima a Piaggia di Murello nel 1932. Al suo posto venne posizionato il Petrone, ovvero una riproduzione della colonna infame che in passato veniva utilizzata per esporre al pubblico ludibrio falliti e debitori insolventi, oltre a servire per l’affissione di bandi. Nel basamento si notano le misure utilizzate dagli ambulanti della piazza durante il mercato.

Logge Vasari in Piazza Grande ad Arezzo

Palazzo delle Logge

Il Palazzo delle Logge domina il lato più elevato di Piazza Grande, innestando una grandiosa cornice rinascimentale nel cuore della città medioevale. Progettato da Giorgio Vasari nel 1573, su commissione della Fraternita dei Laici dell’anno precedente, l’edificio modificò drasticamente l’assetto urbanistico della piazza, già alterato dalla rovina del Palazzo del Comune e del Palazzo del Popolo, smantellati a partire dal 1539 per liberare la visuale della nuova Fortezza Medicea.

La realizzazione delle Logge richiese il ridimensionamento dell’antica “platea communis” e l’occupazione di un intero lato con una cortina ininterrotta. L’operazione raggiunse comunque un risultato di grande equilibrio, grazie alla semplicità delle linee architettoniche e alla luminosità del lungo porticato sotto il quale si aprono gli ingressi delle antiche botteghe con le caratteristiche spallette per l’esposizione dei prodotti. Vasari morì nel 1574 e la realizzazione fu portata avanti sotto la direzione di Alfonso Parigi, concludendosi nel 1595. All’estrema sinistra dell’edificio trovò spazio anche un teatro.

Il palazzo, di forma massiccia e sobria, ha superfici intonacate e luminose in cui risaltano i profili degli elementi architettonici in pietra arenaria locale, dei pilastri, delle cornici marcapiano, degli archi, delle finestre con timpano ad arco ribassato. Da sotto il portico si ammira la successione delle volte a crociera. Da notare la curiosa lapide, copia dell’originale, posta su un pilastro nel 1687 in cui si legge il divieto alla “plebaglia” di passeggiare sotto al loggiato.

Palazzo della Fraternita dei Laici

Il Palazzo della Fraternita dei Laici racconta gran parte della storia di Arezzo. Nato come sede dell’istituzione aretina sorta nella seconda metà del XIII secolo, che da allora è sempre stata un punto di riferimento della città in ambito assistenziale e culturale, l’edificio venne iniziato nel 1375. La facciata fu affidata a Baldino di Cino e Niccolò di Francesco, ma nel 1377 i lavori si fermarono. Tra il 1395 e il 1396 Spinello Aretino affrescò la lunetta del portale con “Cristo in pietà tra Maria e San Giovanni dolenti”.

Nel 1410 morì Lazzaro di Giovanni di Feo Bracci, ricco mercante aretino, che fece testamento in favore della Fraternita dei Laici. Le risorse permisero la ripresa della costruzione. A progettare il secondo piano fu chiamato nel 1433 Bernardo Rossellino, che per la facciata realizzò il bassorilievo della “Madonna della Misericordia con il Bambino, tra i protomartiri Lorentino e Pergentino, affiancata da due edicole con le statue di “San Donato” e del “Beato Gregorio”. Gli interventi proseguirono fino al 1461. Con il secondo ordine, concluso dal ballatoio di Giuliano da Settignano, si giunse a una fusione straordinaria del già esistente impianto gotico con il nuovo linguaggio rinascimentale.

Nel 1549, su disegno di Giorgio Vasari, venne aggiunto il campanile a vela che accolse il prezioso orologio astronomico di Felice Salvatore da Fossato del 1552, ancora oggi funzionante e attrazione per i turisti, che visitando il palazzo hanno l’opportunità di entrare nella sala degli ingranaggi. La facciata dell’ampliamento a sinistra fu eseguita nella seconda metà del Seicento.

Dal 1786 il palazzo divenne sede del tribunale e dal 2010 fu adeguato a Museo di Palazzo di Fraternita, arricchito anno dopo anno da tesori artistici e sale tematiche. Al piano terra si trova anche il Museo dell’Oro.

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