L’Eremo di Cerbaiolo

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L’Eremo di Cerbaiolo è un diamante di spiritualità in Valtiberina, sul Cammino di Francesco. Le pietre dei suoi edifici si confondono con la roccia dell’altura su cui sorge, vicino a Pieve Santo Stefano.

Chi ha visto La Verna e non Cerbaiolo, ha visto la mamma e non il figliolo”, recita un detto locale. Come La Verna, anche questo luogo di ascolto e preghiera è segnato dal passaggio di San Francesco. L’edificio nacque come monastero nell’VIII secolo. Qui, per volontà del Poverello d’Assisi, dal 1216 l’ex romitorio dei benedettini si trasformò in dimora dei frati francescani.

Nello stesso anno Antonio da Padova arrivò a Cerbaiolo. La tradizione racconta che il futuro Santo dormisse in una grotta vicino all’eremo, su un masso sopra il quale rimase impressa la sagoma del suo corpo. A lui sono intitolate la chiesa e la cappella.

Il grande poeta Giosuè Carducci si innamorò di quest’oasi di misticismo. Era l’estate del 1867 e il rimatore toscano trascorse una lunga vacanza a Pieve Santo Stefano. L’Eremo di Cerbaiolo è come un “gigante che svegliato tardi s’affretta in caccia e interroga il mattin” nei versi dell’ode Agli amici della Valle Tiberina.

Un tempio della semplicità francescana che, a strapiombo sul versante della sua montagna, brilla della bellezza della natura che lo circonda. 

Verso la fine della Seconda Guerra Mondiale i tedeschi, diventati nemici dell’Italia, distrussero l’Eremo di Cerbaiolo. Della sua ricostruzione si occupò Suor Chiara, una religiosa scomparsa nel 2010 appartenente alla Piccola Compagnia di Santa Elisabetta.

All’eleganza ascetica dell’Eremo si abbina una vista mozzafiato sul Lago di Montedoglio. Un posto dove meravigliarsi dello splendore del Creato e ritrovare se stessi nel silenzio della meditazione francescana. Fra la roccia e il cielo.

L’Eremo di Cerbaiolo

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