Il Sasso di Simone è un imponente altopiano di roccia calcarea che si erge fino a 1204 metri e domina con il Simoncello ed il Monte Carpegna la regione del Montefeltro. Dal 1996 fa parte della Riserva naturale del Sasso di Simone e Simoncello, a cavallo tra il territorio di Arezzo e quello di Pesaro – Urbino e di due regioni, la Toscana e le Marche. Pare che debba il suo nome ad un eremita di nome Simone che scelse la montagna come luogo di ritiro spirituale.
I due imponenti rilievi danno vita ad uno skyline inconfondibile e visibile da chilometri di distanza. A rendere ancora più suggestivo il loro aspetto è il contrasto tra l’andamento dolce e ammantato da boschi e prati delle pendici inferiori e la ripidità della roccia calcarea e spoglia di quelle superiori. Di grande interesse sono la flora e la fauna della Riserva, dove possiamo trovare rigogliosi cerri, faggi, carpini, aceri e frassini. Tra le specie animali più diffuse troviamo il lupo dell’Appennino, il daino, il capriolo, la volpe ed il cinghiale. Durante una passeggiata può capitare d’imbattersi anche in qualche scoiattolo o lepre.
Le due montagne sono costellate da castelli, rocche e suggestivi borghi di antica fondazione, ma il gioiello incastonato nel parco è la Città del Sole, voluta dal Granduca di Toscana Cosimo I de’Medici nel XVI secolo quale simbolo della potenza della dinastia medicea fino ai confini del Granducato. Si tratta di una vera e propria città fortificata dotata di due porte di accesso e costituita da circa cinquanta case, tutte uguali per forma e dimensione oltre ad una chiesa, un tribunale e le prigioni. La città era dotata di almeno tre cisterne e presentava anche casematte, depositi per armi, un forno, una fucina ed un loggiato per il mercato. Da qui era possibile raggiungere sia i castelli e i borghi vicini, sia la città di Firenze attraverso una strada selciata e quindi chiaramente considerata principale.
La città è stata abitata per circa un secolo, ma già nella seconda metà del ‘600, a causa delle condizioni climatiche proibitive nel periodo invernale, era già stata abbandonata e disarmata. Oggi se ne possono ammirare i resti: sassi e pietre che come sentinelle vegliano sul territorio.
Nel parco sono presenti numerosi itinerari adatti a tutti: sentieri immersi nella natura per chi è alla ricerca degli scorci più suggestivi, itinerari che uniscono natura e cultura o ancora esperienze in cui natura, storia e gastronomia tipica s’intrecciano.