La valle bagnata dal fiume Tevere, si trova incastonata nei rilievi dell’Appennino centrale e mette in comunicazione Umbria, Emilia Romagna e Marche.
L’invaso artificiale di Montedoglio, dall’omonima collina che ne lambisce parte delle sponde, costeggia quattro dei sette comuni della Valtiberina Toscana.
Sansepolcro, il “borgo” come viene definito dagli abitanti del posto, celebre per essere la città natale dell’artista Piero della Francesca e del matematico Luca Pacioli.
Pieve Santo Stefano, conosciuta come la “Città del Diario”.
Anghiari, città della “battaglia”, da sempre uno dei borghi più belli d’Italia che si caratterizza per i suoi stretti vicoli arroccati su un poggio che domina la vallata.

Il Fiume Tevere e l’Invaso di Montedoglio
Il Tevere, uno dei più conosciuti ed importanti corsi d’acqua presenti nel territorio italiano, attraversa buona parte del centro della penisola per giungere nella capitale e sfociare nel Mar Tirreno.
Dal punto di vista geografico nasce dai rilievi montuosi dell’Emilia Romagna, nei pressi di “le Balze” ad una quota di circa 1.200 m.s.l.m. Questo la dice lunga sulla purezza delle sue acque e sul dislivello che percorre fino alle pianure sottostanti.
Arrivato in Toscana dopo aver escavato le tenere rocce argillose, calcaree e marnoso/arenacee attraversa Pieve Santo Stefano caratterizzandola sotto il punto di vista paesaggistico. Nella Valtiberina Toscana è questa l’unica cittadina di cui attraversa pienamente il centro storico. Scendendo ancora a valle il dislivello dalla sorgente aumenta fino ad immettersi nell’Invaso di Montedoglio, un bacino molto esteso che oltre a servire parte della Toscana ed Umbria di acqua, raccoglie gli affluenti che scendono dalle pendici dell’Alpe della Luna e dall’Alpe di Catenaia.
Il Tevere, che in parte funge da confine naturale fra i Comuni di Sansepolcro ed Anghiari, si interseca a valle nell’invaso di Montedoglio. Lungo il suo corso non mancano aree golenali in cui nidificano uccelli e vivono specie ittiche di pregio.

Itinerario cicloturistico lungo le sponde dell’Invaso di Montedoglio
Distanza – circa 40 km
Dislivello totale – circa 500 D+
Percorribilità – in tutte le stagioni
Tipologia di bici – Stradale/MTB/Gravel/e-bike
Si tratta di un itinerario tutto su asfalto con partenza e ritorno a Sansepolcro. Il percorso si muove verso Pieve Santo Stefano per Via Tiberina. Poco dopo aver lasciato il centro storico di Sansepolcro, si può apprezzare il paesaggio naturale che prende spazio rispetto alle aree più densamente popolate a partire da località San Pietro in Villa. Un tessuto rurale che mantiene forti tradizioni culturali ed enogastronomiche. Qui, l’agricoltura ha sempre avuto un ruolo fondamentale per l’economia locale. Basti pensare alle coltivazioni di cereali, tabacco ed allevamento di bovini da carne. Giunti in località Madonnuccia, si entra nel territorio comunale di Pieve Santo Stefano ed il panorama si apre al di sopra del “lago”, mostrando particolari giochi di luce. L’invaso di Montedoglio o Lago di Montedoglio è uno specchio d’acqua artificiale che raccoglie le acque del fiume Tevere, creato per soddisfare le esigenze idriche di vari luoghi. Non balneabile, è oasi per numerosi uccelli migratori e per la popolazione ittica presente.
Il percorso prosegue con alcuni sali e scendi sempre su fondo stradale asfaltato. Si oltrepassa il borghetto di Baldignano e si arriva al bivio per località Formole su SP48. La strada inizialmente costeggia un maneggio di cavalli di gestione forestale, per poi proseguire fra le colline che lambiscono l’invaso. La visuale a sinistra permette di scorgere quasi sempre lo specchio d’acqua, mentre a destra per alcuni chilometri si costeggia il monte Fungaia. Proseguendo in direzione Anghiari, nei pressi dell’ultima collina da affrontare, si trova una particolare formazione rocciosa, l’Ofiolite. Ne fanno parte Serpentiniti e Gabbri subito distinguibili dal marcato colore blu-verde scuro e dalla presenza di vegetazione maggiormente a conifere. Queste pietre hanno origine magmatico/metamorfica e si collocano all’interno di un contesto geologico con prevalenza di sedimentarie, come arenarie e calcari.
Svoltando in sinistra su SP47 in direzione Anghiari, si percorre un breve tratto iniziale in discesa e successivamente in falso piano che conduce all’immediata periferia del paese. La vista sul lato destro, permette di ammirare il centro storico arroccato in collina, con cinta muraria che domina buona parte di vallata.
A questo punto, non resta che prendere la strada Provinciale della Libbia e tornare a Sansepolcro attraverso un lungo rettilineo in pianura.
