San Donato Vescovo è il patrono di Arezzo. Si festeggia il 7 agosto, giorno presumibile della sua morte. In che anno? Non è dato saperlo con certezza in quanto alcune fonti riferiscono sia morto nel 304 d.C. durante le persecuzioni di Diocleziano mentre altre (come ad esempio un’antica “Passio” scritta da Severino quarto vescovo di Arezzo) fanno avvenire la sua morte nel 362 d.C. sotto Giuliano l’Apostata.

Chi fu San Donato? Che ruolo ebbe nella Chiesa? E perché San Donato fu ucciso durante le persecuzioni?
Si dice fosse nato a Nicomedia, in Anatolia, e che si trasferì a Roma da ragazzo. Seguì una formazione di carattere religioso insieme al suddetto Giuliano ed alcuni anni dopo divenne prete.
Fuggì da Roma a seguito delle persecuzioni attuate dal suo compagno di studi divenuto nel frattempo Imperatore e si stabilì ad Arezzo. Qui, dopo alcuni anni, successe al primo Vescovo di Arezzo, Satiro. Grazie alle sue capacità di dialogo e persuasione, Donato si dedicò principalmente alla conversione dei pagani ed il suo percorso spirituale lo portò anche ad effettuare miracoli.
I miracoli di San Donato
I destinatari di questi miracoli furono per la maggior parte persone povere che avevano subito soprusi ma alcune fonti ci dicono anche che abbia guarito giovani dall’epilessia o che, accusato dai pagani di essere la causa di un prolungato periodo di siccità, abbia fatto piovere.
Ma il miracolo per il quale oggi San Donato viene ricordato è quello del calice che diventerà il suo simbolo iconografico.
Un giorno, dicendo messa, nel momento in cui veniva versato il vino, un numeroso gruppo di pagani entrò in chiesa e rovesciò il calice che si frantumò. Senza scomporsi, San Donato prese i resti del calice, li mise nel corporale ed il calice si ricompose quasi totalmente in quanto ne mancava un pezzo proprio alla base della coppa. San Donato versò il vino che rimase nel calice e questo spinse i pagani a convertirsi immediatamente.
I luoghi di San Donato ad Arezzo
Diventato troppo pericoloso per l’Impero, Giuliano fece decapitare San Donato. Nel corso dei secoli successivi, i suoi resti vennero spostati varie volte dalla tomba originaria, ed oggi alcuni di questi si trovano nella Cattedrale di Arezzo, nell’Arca di San Donato, una pregevole e raffinata opera marmorea del XIV sec.
Un pregevole busto reliquiario, opera eseguita a metà Trecento da due orafi aretini, situato nella Pieve di Santa Maria Assunta racchiude altre preziosi resti del santo.
Sempre nella Cattedrale invece è presente una mezza colonna dove – si dice – venne decapitato San Donato.
Ma … a proposito della testa … perché non fu sistemata insieme ai resti del corpo del Santo? E di chi è la testa che, fino a poco tempo fa, si poteva vedere nell’Arca di San Donato? Venite a scoprirlo insieme a noi, vi aspettiamo!

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