La Setteponti: molto di più di una strada

di Sandro Fabrizi

Una delle più antiche e più importanti vie della Toscana è la Strada dei Setteponti, che collega Arezzo con la periferia di Firenze e si snoda in uno scenografico paesaggio collinare, fatto di antichi borghi medioevali, pievi romaniche, vecchi casolari, tipici muri a secco e molto altro ancora.

Eppure, nonostante la sua bellezza e le numerose attrattive, ancora oggi non è molto conosciuta da chi si trova a visitare il cuore della Toscana. 

La sua origine risale intorno all’anno mille, costruita sulle tracce dell’antica Cassia Vetus. Nel Medioevo era considerata l’alternativa principale alla Via Francigena per i pellegrini che dal nord Europa si dirigevano a Roma.

E’ solo intorno al 1700, con l’avvento dei Lorena in Toscana e le conseguenti opere di bonifica che la viabilità tra Arezzo e Firenze si spostò nel fondovalle e la Strada dei Setteponti iniziò a perdere gradualmente la sua importanza viaria, ma non la sua bellezza.

Oggi è un itinerario da fare adagio, magari in moto o in bicicletta, per ammirare i suoi splendidi paesaggi che si svelano dietro ogni tornante. 

Tra borghi e pievi

Qui si trovano due dei Borghi più belli d’Italia, come Castelfranco di Sopra, con la sua pianta urbana perfettamente conservata, e Loro Ciuffenna che, arroccato alle pendici del Pratomagno conserva il mulino ad acqua più antico della Toscana. Poco fuori dal paese merita una sosta la Pieve di Gropina, bellissima struttura romanica dal retro della quale è possibile ammirare un meraviglioso affaccio sulla vallata. (https://www.youtube.com/watch?v=SFvrGUIRY9s).

Ci sono poi tanti altri borghi minori da visitare come ad esempio il Borro, Montemarciano (con la sua antica porta medioevale), Castiglion Fibocchi (famosa per il suo Carnevale Barocco) e Piantravigne che offre una visuale esclusiva sulle Balze del Valdarno.

L’itinerario della Setteponti tocca poi molte altre pievi romaniche, come quella di Pian di Scò, la pieve di San Giustino e la Badia di Soffena a Castelfranco di Sopra.

Altre ancora ne troviamo nella provincia di Firenze: la Pieve di San Pietro a Cascia, la chiesa di Sant’Agata, Pieve a Pitiana e la Pieve di Pomino. Da segnalare anche il Museo Masaccio, proprio dietro la pieve di Cascia, al cui interno custodisce il meraviglioso Trittico di San Giovenale, realizzato dal giovane Masaccio.

Lungo la setteponti si incontrano tanti borghi da visitare come ad esempio il Borro, Montemarciano, Castiglion Fibocchi e Piantravigne.

Il ponte della Gioconda

Lungo tutto il percorso della Setteponti sono ancora visibili alcuni degli antichi ponti, il più famoso dei quali è certamente Ponte a Buriano, vicino da Arezzo, nell’unico punto dove la vecchia strada incrocia l’Arno.

Quando si parla di Ponte a Buriano il pensiero infatti, va subito a Leonardo da Vinci e a quel paesaggio che volle dipingere alle spalle della sua “Gioconda” caratterizzato proprio dal ponte. Intorno all’anno 1503, periodo in cui lavorava proprio alla “Monna Lisa”, Leonardo da Vinci disegno varie mappe idrografiche delle pianure toscane per la loro bonifica, con visuale “a volo d’uccello”, tra cui la Valdichiana, la zona dell’aretino e del Valdarno Superiore.

Per tutti i suoi spostamenti da Firenze verso la provincia aretina, il percorso più diretto era certamente la Strada dei Setteponti. Da qui, tra le altre cose, ha saputo ammirare lo strano fenomeno delle Balze del Valdarno, tanto da descriverle nel Codice Leicester e raffigurarle in dipinti come “La Vergine delle Rocce”, “Sant’Anna” ed ancora nella “Gioconda”.

Per approfondire l’argomento link: https://www.lamiabellatoscana.it/2018/08/leonardo-da-vinci-e-il-valdarno-un-legame-poco-evidenziato.html

Proprio a Ponte a Buriano si trova “Leonardo & l’Aretino” un piccolo museo dedicato al genio dell’arte italiana, visitabile su appuntamento.

Quando si parla di Ponte a Buriano il pensiero infatti, va subito a Leonardo da Vinci e a quel paesaggio che volle dipingere alle spalle della sua “Gioconda”.

Il cammino della setteponti

La Strada dei Setteponti è un percorso che si offre anche a chi ama la lentezza e vuole spostarsi a piedi: nel 2016 è nato il Cammino della Setteponti, un percorso pedonale lungo circa 50 km, che va da Reggello ad Arezzo e si può compiere in tre giorni. Purtroppo ancora oggi è privo di segnaletica ma se volete farlo in autonomia, trovate utili suggerimenti in questo link: https://www.lamiabellatoscana.it/2019/01/come-fare-il-cammino-della-setteponti-da-soli.html.

La Regione Toscana da qualche anno si sta interessando su come metterlo in sicurezza e renderlo facilmente fruibile. Il progetto prevede di  collegare Firenze ad Arezzo per via pedonale; speriamo che venga realizzato al più presto possibile.

Dopo tutti questi spunti magari vi è venuta voglia di farvi un giro da queste parti e forse vi starete chiedendo qual è Il periodo migliore per visitare la Setteponti? Per me sono due: la primavera e l’autunno.

In primavera sicuramente c’è il clima più adatto e si può ammirare la campagna in fiore che sfoggia i suoi colori più belli, mentre i tanti muri a secco sono vivacizzati dal lilla degli iris ed il giallo delle ginestre.

In autunno invece le foglie delle vigne ed i campi si tingono di giallo, regalando tonalità di colori davvero incredibili.

Al di là dei miei suggerimenti, vi garantisco che qualsiasi periodo dell’anno e qualsiasi modalità scegliate per visitarla, sarà sempre un’esperienza indimenticabile.

Scopri di più:

A piedi sull’antica Via Setteponti