La Croce del Pratomagno tra Valdarno e Casentino

di Sandro Fabrizi

Il massiccio del Pratomagno ha una vasta estensione ma quando si parla di “andare in Pratomagno” si pensa subito alla Croce, il simbolo per eccellenza dell’omonima montagna e sicuramente il luogo più scenografico.

Raggiungere la Croce del Pratomagno è una meta ambita da tutti gli escursionisti, sia da quelli più collaudati, sia da quelli “della domenica”.

Ci si può arrivare da vari punti del Valdarno e del Casentino, seguendo percorsi diversi più o meno impegnativi, ma la conquista della vetta è sempre emozionante, qualunque sia il luogo di partenza.

Con i suoi 1592 metri di altitudine, anche se non è una delle cime più alte della Toscana, permette di ammirare una visuale a 360° davvero impareggiabile, che ripaga di tutte le fatiche. 

Nelle belle giornate senza foschia il panorama è davvero unico e permette di riconoscere i principali centri abitati del Valdarno e del Casentino, oltre ad Arezzo, i monti del Chianti, la Val d’Orcia, il Monte Amiata, il Lago Trasimeno, l’Abetone e molto altro ancora. Con un po’ di fortuna e con le giuste condizioni climatiche, in un punto particolare del crinale si riesce addirittura a vedere il Mar Tirreno.

Il senso di pace e di vastità che si assapora quando si arriva alla “Croce” è meraviglioso, un’esperienza rilassa la vista e la mente di ogni escursionista.

Un po’ di storia

La Croce del Pratomagno ha una storia abbastanza recente. Venne eretta nel 1928 e da allora è stata restaurata varie volte a causa del deterioramento dovuto agli agenti atmosferici.

Si trova proprio di fronte a La Verna, così come desiderava il suo ideatore, un frate francescano che la fece costruire per celebrare i 700 anni dalla morte del fraticello di Assisi.

Recentemente il “simbolo” del Pratomagno è diventato molto popolare grazie anche alla pagina Facebook “Pratomagno”, curata da veri appassionati.

Bella in tutte le stagioni

La Croce del Pratomagno è una meta molto gettonata d’estate, ma se non vi spaventano le temperature rigide, provate ad andarci in una bella giornata invernale con il sole, oppure con le ciaspole dopo un’abbondante nevicata: sarà sempre davvero emozionante.

Un’escursione quando sboccia la primavera e le praterie del crinale sono fiorite con genziane e orchidee selvatiche si veste di pura meraviglia.

Un viaggio che vale sempre la pena di fare: in diverse ore del giorno e in diverse situazioni climatiche.

Bellissimo ad esempio raggiungere la Croce del Pratomagno al tramonto oppure all’alba quando il cielo regala una luce speciale che trasforma il panorama in immagine da cartolina.

Nessuna foto, nessun video e nessuna descrizione potrà rendere giustizia a tanta bellezza. Non resta che andare a scoprirlo!

Se volete approfondire qui trovate il racconto dettagliato di due escursioni:

https://www.lamiabellatoscana.it/2018/06/sul-crinale-del-pratomagno-al-tramonto.html

https://www.lamiabellatoscana.it/2015/07/aspettare-alba-alla-croce-del-Pratomagno.html