Subbiano

Porta del Casentino per chi visita la vallata partendo da Arezzo, Subbiano si estende tra la riva sinistra dell’Arno e le pendici dell’Alpe di Catenaia. Proprio sulla montagna sono state trovate tracce di insediamenti umani risalenti al 3.000 a.C.

Dibattuta è l’origine del nome. C’è chi propende per un prediale romano, con riferimento a un grande proprietario terriero della zona, chi per la derivazione da Sub Jano, ovvero territorio sotto la protezione del dio Giano, divinità italica caratterizzata da due volti.

Situato lungo un’antica via di comunicazione tra Arezzo e il Casentino, Nell’XI secolo il luogo si dotò di un castello costruito su uno sperone roccioso a controllo del corso dell’Arno.

I vescovi di Arezzo, i Conti Guidi, gli Ubertini e i Tarlati da Pietramala si avvicendarono nel controllo del fortilizio e del borgo che si sviluppò intorno a esso, ma nella seconda metà del Trecento la Repubblica Firenze si impose anche su Subbiano, che ne divenne una podesteria.

Il castello era collocato in una posizione strategica, a protezione di un ponte sull’Arno, dell’abitato e di una serie di mulini. Dell’antico maniero, ancora ben leggibile nell’Ottocento, si conservano una robusta torre di difesa e parti del recinto murario, visibili anche dalla suggestiva passeggiata lungo il fiume.

La Chiesa di Santa Maria della Visitazione venne costruita nel XIII secolo in sostituzione della prima chiesa del fortilizio, ormai troppo piccola. Tra la fine del Seicento e i primi del Settecento fu ampliata e venne aggiunto il loggiato. La torre campanaria è ottocentesca.

Nel centro di Subbiano gli edifici storici più interessanti sono il Palazzo del Podestà, Palazzo Ducci e Palazzo Subiani-Ducci. Il Centro di Documentazione della Cultura Archeologica riunisce reperti archeologici rinvenuti nella zona, che coprono un arco temporale che va dal VII secolo a.C. al XIV secolo.

L’ampio territorio comunale di Subbiano permette di visitare luoghi di grande fascino, come il Castello di Valenzano documentato dall’XI secolo ma di probabile origine longobarda. Il maniero fu completamente ricostruito nel 1870 dalla famiglia Bastogi in stile neomedievale e risente della cultura romantica. Salendo verso l’Alpe di Catenaia, tra lussureggianti boschi di quercia, castagno e faggio, si incontra la frazione di Falciano con due antichi mulini ancora funzionanti. Lungo il corso dell’Arno sorgono Santa Mama con la Chiesa di San Mamante documentata dall’XI secolo, Ponte Caliano e Castelnuovo, al confine con il territorio comunale aretino. In quest’ultima frazione spicca lo scenografico Castello della Fioraia, sorto dopo l’anno Mille e più volte rimaneggiato nei secoli successivi, che prende il nome dalla famiglia che lo ricevette agli inizi del Quattrocento per i servizi resi alla Repubblica Fiorentina.

Spostandoci sulla via della Libbia si trovano Chiaveretto lungo il torrente Chiassa e Montegiovi, località che prende il nome da un tempio scomparso dedicato a Giove, il supremo dio del pantheon romano.

Subbiano

Castello di Valenzano

Castello della Fioraia, Castelnuovo

Fiume Arno

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