Poppi

Perla indiscussa del Casentino, Poppi domina con il suo castello il Casentino. Il nome del luogo appare per la prima volta nei documenti dalla seconda metà del XII secolo, quando è già legato ai conti Guidi. Nella seconda parte del Duecento prese forma il borgo collinare fortificato e fino al 1440, anno in cui il paese divenne sede di un vicario della Repubblica Fiorentina, la storia di Poppi è legata in maniera indissolubile alla nobile famiglia.

Nel corso del Novecento l’area a valle, nata come mercatale del castello e conosciuta come Ponte a Poppi per la presenza del passaggio sull’Arno, fu caratterizzata dall’espansione moderna e oggi rappresenta il centro commerciale naturale del luogo. Questo ha permesso alla parte antica in alto di giungere ai nostri giorni ben conservata e di inserire Poppi nel club dei “borghi più belli d’Italia”.

In Piazza della Repubblica il Castello dei Conti Guidi è il simbolo per eccellenza. L’edificio venne eretto tra l’XI e il XII secolo ma fu ristrutturato a partire dal 1274. Incerta è la paternità della ricostruzione duecentesca, per la quale sono stati proposti Lapo di Cambio e Arnolfo di Cambio. Dopo aver osservato la maestosa torre, risistemata nel corso del XIX secolo, si accede al fortilizio superando il ponte sul fossato e la piccola torre detta “Munizione”. Dalla corte del piano terreno si ammirano i ballatoi in legno, lo scalone quattrocentesco, le arcate, le prigioni, le scuderie, le sculture e i vari stemmi dei vicari fiorentini. Il primo piano ospita il Salone delle Feste, sede del Consiglio Comunale, e la Biblioteca Rilli-Vettori, con la sua parte antica formata da venticinquemila pezzi tra libri, incunaboli e manoscritti e quella moderna e contemporanea. Nel secondo piano si ammirano le stanze nobiliari decorate, la Sala della Battaglia di Campaldino e la Cappella con i cicli di affreschi attribuiti a Taddeo Gaddi, databili agli anni Trenta del XIV secolo.

Uscendo dal castello, a sinistra della facciata si trova il busto di Dante Alighieri. Il poeta esiliato da Firenze vi soggiornò intorno al 1310.

Dalla scalinata a destra del castello si giunge al cinquecentesco Monastero delle Camaldolesi con la vicina Chiesa della Santissima Annunziata di via Mino da Poppi e alla ex Chiesa di San Lorenzo di Piazza Bordoni, oggi Galleria San Lorenzo Arte dedicata all’arte contemporanea. Scendendo lungo via Conti Guidi si incontra invece la Propositura dei Santi Marco e Lorenzo, eretta nel XIII secolo ma ricostruita e riconsacrata nel 1784. Di fronte alla sua facciata si trova l’Oratorio della Madonna del Morbo di piazza Amerighi. Il tempio a pianta esagonale fu eretto tra il 1657 e il 1705. assieme alla sede comunale di Palazzo Giorgi.

Percorrendo via Cavour, delimitata dagli stretti e caratteristici portici, si giunge alla chiesa della Badia di San Fedele, voluta nella seconda metà del XII secolo dai monaci vallombrosiani. Ingrandita e trasformata più volte, custodisce opere che vanno dal XIII al XVII secolo. Nella navata sinistra si trova il busto reliquiario quattrocentesco del patrono, il beato Torello da Poppi, mentre la cripta custodisce le sue spoglie. Sempre su via Cavour si trova Palazzo Giorgi, sede espositiva comunale. Da piazza Gramsci e dalla vicina Porta Santi di Cascese vediamo spuntare la Torre dei diavoli che faceva parte della prima fase dell’incastellamento di Poppi. La tradizione la ricollega alla sanguinaria contessa Matelda.

La piana a nord del castello, detta di Campaldino, l’11 giugno 1289 fu teatro di una delle più famose battaglie del medioevo italiano, combattuti dai guelfi capeggiati da Firenze e dai ghibellini guidati da Arezzo. Tra le fila dei primi c’era anche il giovane Dante Alighieri.

Nel territorio poppese si trova Camaldoli, uno dei luoghi spirituali più importanti del territorio aretino, a breve distanza dal crinale appenninico tosco-romagnolo. Secondo la tradizione nel 1012 il monaco benedettino ravennate Romualdo vi fondò una nuova comunità eremitica, da cui nacque in seguito l’ordine camaldolese. Il monastero inaugurato nell’XI secolo e più volte modificato nel tempo è connotato dalla foresteria, dall’antica farmacia dei monaci e dalla chiesa di impronta barocca dove si conservano opere cinquecentesche di Giorgio Vasari. Più in alto si trova l’eremo fondato da San Romualdo, dove si possono ammirare le celle di clausura, la chiesa con la caratteristica facciata di primo Settecento sorta sul primitivo oratorio, il refettorio, la foresteria e la biblioteca.

Il circondario di Poppi propone suggestive località immerse nella natura. A sud si trovano Buiano e Memmenano, a est si incontrano Avena e Moggiona, mentre una breve deviazione porta a Lierna. Spingendosi verso i confini con la Romagna si raggiunge la stazione climatica di Badia Prataglia. A nord Porrena è un vivace centro artigianale e industriale, ma nella sua parte alta conserva il borgo recuperato di Corsignano. A ovest si incontrano i resti del castello di Fronzola e Quota, porta d’accesso al Pratomagno dal versante casentinese.

Castello dei Conti Guidi

Chiesa della Madonna del Morbo

Il borgo medievale

Chiesa di San Fedele

La vista sul fiume Arno, sullo sfondo Bibbiena

Condividi