Pieve Santo Stefano è un insediamento di origine romana sorto nella parte nord della Valtiberina, alla confluenza del Tevere con il torrente Ancione, dove veniva raccolto il legname proveniente dalla Massa Trabaria per farlo scorrere tramite fluitazione fino a Roma.
In un manoscritto del 723 il luogo è citato come Suppetia. Sempre nella prima metà dell’VIII secolo i lonbogardi conquistarono la zona, denominandola Massa Verona. Nel X secolo il viscontado della Massa Verona venne assegnato a Goffredo d’Ildebrando, capostipite dei conti di Montedoglio. A quei tempi Pieve Santo Stefano era citato come Castello di Verona e in seguito Castelfranco. L’attuale toponimo appare nei documenti dal 1198.
Nel 1264 il centro abitato chiese protezione al potente vescovo di Arezzo Guglielmino degli Ubertini, che lo dotò di nuove fortificazioni e lo ribattezzò Castel San Donato. Nel 1269 biturgensi e perugini danneggiarono il fortilizio. Arezzo intervenne assediando Borgo Sansepolcro, che dopo la capitolazione fu costretta a ricostruirlo a sue spese.
I primi decenni del Trecento furono nel segno di Uguccione della Faggiuola prima e dei Tarlati da Pietramala poi, con cui il borgo si munì di una seconda cinta. Il luogo rimase sotto il controllo di Arezzo fino alla sottomissione di quest’ultima a Firenze, nel 1384. I fiorentini completarono nel 1483 una terza cerchia e nel 1545 istituirono un vicariato.
Il 14 febbraio 1855 un’alluvione distrusse il paese, che fu ricostruito nei decenni a seguire, ma con la Seconda Guerra Mondiale e l’attraversamento della Linea Gotica Pieve Santo Stefano subì nuovi danni. Nel 1977 dalla frazione di Madonnuccia partirono i lavori per la diga conclusa nel 1993, che dette vita al Lago di Montedoglio, il più grande della Toscana.
Tra i luoghi d’interesse del centro storico va citato il Palazzo Comunale di origine trecentesca ma ristrutturato nel dopoguerra. Accanto si trova il cinquecentesco Palazzo Pretorio. Dall’arco tra i due edifici si accede alle ottocentesche Logge del Grano.
La neoclassica Collegiata di Santo Stefano, costruita tra il 1844 e il 1881 nella zona dove sorgeva la pieve medievale, è la chiesa principale. Il Santuario della Madonna dei Lumi, eretto tra il 1590 e il 1625, custodisce un’immagine mariana ritenuta miracolosa. Sul torrente Colledestro, dove sorgeva in antichità un tempio pagano dedicato al fiume Tevere, si trova invece la Chiesa di Santa Maria a pianta ottagonale. È documentata fin dal XII secolo, ma l’aspetto attuale è figlio di un intervento cinquecentesco.
Pieve Santo Stefano è sede dell’Archivio Diaristico Nazionale, fondato nel 1984 da Saverio Tutino. Dal 2013 Palazzo Pretorio accoglie il Piccolo Museo del Diario, luogo unico nel suo genere in Italia dove sono custoditi diari, epistolari e memorie di gente comune.
Il territorio comunale include luoghi di grande interesse, come l’Eremo di Cerbaiolo, nato come monastero benedettino nell’VIII secolo ma donato nel 1216 ai francescani. Secondo la tradizione vi sostarono sia San Francesco d’Assisi, sia Sant’Antonio da Padova.
A Sigliano è visibile la Chiesa di Santa Maria della Pace, in stile neobizantino, terminata nel 1921. La sua posizione panoramica sul Lago di Montedoglio ne fa uno dei luoghi pievani più caratteristici del lungolago, assieme al vicino borgo di Tizzano, dove in passato sono stati ritrovati reperti di origine etrusca, e a Baldignano, dove si ammira la Chiesa di San Lorenzo con la cripta risalente all’XI secolo. Più in alto, sempre con vista sul lago, si trova il Castello di Brancialino risalente al XII secolo. A Mignano, sulla via che porta verso il Monte Verna, si trova la Chiesa di Sant’Andrea della Torre documentata dal 1085 e collegata a un borgo fortificato. A Cercetole è presente l’Eremo della Madonna del Faggio dei primi del Quattrocento. Opere del XVI secolo sono da vedere nella Chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo a Montalone e nella Chiesa dei SS. Pietro e Paolo a Valsavignone.
A Bulciano è infine presente la villa dove visse dal 1907 lo scrittore Giovanni Papini. Qui il letterato ospitò tanti personaggi illustri di primo Novecento, scrisse le sue migliori opere e si convertì al cattolicesimo. La cosiddetta “Croce del Papini” ancora ricorda quei momenti.
Palazzo Comunale
Collegiata di Santo Stefano
Collegiata di Santo Stefano
Santuario della Madonna dei Lumi
Eremo di Cerbaiolo
Eremo di Cerbaiolo
Lago di Montedoglio
Museo del Diario