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La Riserva Naturale dei Monti Rognosi

La Riserva Naturale dei Monti Rognosi e della Valle del Sovara è un’area protetta di circa 1.500 ettari istituita nel 1998, compresa nel comune di Anghiari, in Valtiberina. Il parco si trova a nord ovest del borgo, tra l’Alpe di Catenaia e la catena appenninica, percorso dal torrente Sovara.

Il nome particolare deriva dal loro aspetto pietroso e aspro, dovuto alla composizione geologica. I monti sono infatti costituiti da ofioliti, dal greco ophis (serpente) e lithos (roccia), letteralmente roccia del serpente, di origine magmatica dal tipico colore verde scuro e nero come la pelle di molti rettili. Duecento milioni di anni fa queste pietre formavano un fondale oceanico che si sollevò o sovrappose alla crosta continentale, quindi emerse.

Le rocce contengono preziosi minerali dai colori sorprendenti che cambiano in base alle condizioni meteorologiche e di luce, sui quali cresce una particolare vegetazione che si è adattata al luogo, con specie endemiche e specializzate che preferiscono terreni aridi, rocciosi e acidi.

Lo sfruttamento minerario dei Monti Rognosi iniziò in epoca preistorica, per continuare con etruschi e romani. Le miniere di rame e materiali lapidei erano una delle attività della zona. L’antica via che in epoca romana divenne la Ariminensis, strada che collegava i municipi di Arezzo e Rimini, garantiva i collegamenti con i centri che usufruivano dei minerali. Si dice che anche la Chimera di Arezzo, uno dei bronzi etruschi più celebri, sia stata realizzata sfruttando il rame dei Monti Rognosi.

Le testimonianze più evidenti del lavoro di estrazione vanno però dal Cinquecento all’Ottocento, grazie all’impulso dato sia dai Medici, sia dai Lorena. Nella seconda metà del Settecento venne realizzata una Ferriera lungo il Sovara, ma l’attività mineraria si interruppe presto e oggi al posto della Ferriera sono visibili dei ruderi visitabili tramite un percorso.

Nella riserva sono presenti varie specie vegetali arboree, arbustive ed erbacee, in alcuni casi figlie della riforestazione che coinvolse la zona, considerata troppo brulla, nella prima metà del Novecento. Grazie a vari sentieri con diverse difficoltà e distanze, da percorrere a piedi, in bicicletta e a cavallo, è possibile andare alla loro scoperta.

Per visitare consapevolmente questo territorio unico e misterioso è stata istituita la Fabbrica della Natura, un centro di visita e di educazione ambientale che è il punto di riferimento per conoscere meglio il Parco dei Monti Rognosi e della Valle del Sovara.

Fattoria didattica

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