Chiusi della Verna, il comune toscano più elevato, è uno dei luoghi più importanti e frequentati del Casentino per la presenza del Santuario della Verna, uno dei luoghi francescani per eccellenza.
Il territorio chiusino, inserito nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, era frequentato già in epoca etrusca e romana, come indicano i ritrovamenti in varie località e alcuni toponimi come Dama e Vezzano. Qui passava la Via Maior, strada romana che collegava Arezzo alla Romagna attraverso il Passo Serra, dopo aver risalito il corso del torrente Corsalone. Nel medioevo, sull’antico percorso, si sviluppò la via Romea, utilizzata soprattutto dai pellegrini di origine germanica che andavano a Roma seguendo il tragitto alternativo alla Via Francigena.
Chiusi compare nei documenti nel 967, quando per disposizione imperiale Goffredo d’Ildebrando Catani ricevette in feudo il castello e il territorio limitrofo. Un suo discendente, il Conte Orlando, nel 1213 donò a San Francesco d’Assisi il Monte della Verna per farne un luogo di preghiera.
Nel 1261 Guglielmino degli Ubertini, vescovo di Arezzo, rivendicò la sovranità sul feudo, ma lasciò ai Catani il possesso del castello di Chiusi. Nella prima metà del Trecento, sotto il controllo dei Tarlati da Pietramala, il maniero venne ampliato e rafforzato. Con la sottomissione di Arezzo a Firenze del 1384 Chiusi divenne una podesteria fiorentina, che rimase fino alla riforma lorenese del 1776, quando al centro principale furono unite altre tredici località per creare un comune unico.
Oggi Chiusi della Verna è divisa in due parti. Quella vecchia più in alto, con i ruderi del Castello dei Conti Catani, e quella nuova sviluppatasi dall’Ottocento come stazione climatica e votata al turismo religioso. Del possente fortilizio è ancora leggibile la Rocca del Conte Orlando. A breve distanza si trova la Podesteria, dove esercitò il suo mandato per conto di Firenze anche Ludovico Buonarroti, padre di Michelangelo. Sempre nei pressi del castello si trova la Roccia di Adamo, un grande masso che secondo la tradizione fu immortalato dal genio rinascimentale nella Cappella Sistina, nella celebre scena della “Creazione”.
L’edificio religioso principale di Chiusi è la Chiesa di San Michele Arcangelo, fondata nel 1338 dai Tarlati in stile tardoromanico.
I dintorni di Chiusi della Verna sono un tripudio di natura e storia. La Chiesa di Sant’Agata in località La Rocca, fu fondata dai bizantini nel VI-VII secolo, ma venne rifatta in stile romanico nel XII secolo. Romanica è anche la Chiesa di San Martino in località Compito, che custodisce una bella tavola quattrocentesca di Neri di Bicci con la “Madonna con il Bambino tra i Santi Francesco e Martino”.
A Vezzano si trova la Pieve di Santa Maria del XII secolo, che assieme alla chiesa di San Giovanni a Caprese Michelangelo si contende il luogo dove fu battezzato Michelangelo Buonarroti nel 1475. Splendidi scorci paesaggistici si possono ammirare nella cosiddetta Vallesanta, dove spiccano i deliziosi borghi di Corezzo, Rimbocchi, Biforco e Serra.
Il luogo più importante del territorio chiusino è il Santuario di San Francesco, dove il 14 settembre 1224 il “poverello” di Assisi ricevette le stimmate. A 1.128 metri s.l.m., nella parte meridionale del Monte Penna, il santuario è un complesso di edifici religiosi e strutture per l’accoglienza dei pellegrini frequentato ogni anno da visitatori di tutto il mondo.
La Basilica di Santa Maria degli Angeli, ultimata nel 1509, custodisce il saio che secondo la tradizione San Francesco indossava quando ricevette le stimmate e numerose opere d’arte, come alcune delle più belle terrecotte invetriate rinascimentali realizzate dalla bottega dei Della Robbia. L’edificio più importante del complesso santuariale è la Cappella delle Stimmate, voluta nel 1263 dal Conte Simone da Battifolle, che accoglie la “Crocifissione” di Andrea della Robbia. Uscendo dalla cappella si può scendere al Sasso Spicco, luogo mistico dove San Francesco amava rifugiarsi per pregare sotto a un gigantesco masso sospeso.