Nel cuore dell’Appennino tosco-romagnolo, al confine con le Marche e l’Umbria, la Riserva Naturale Alpe della Luna prende il nome dal gruppo montuoso che si sviluppa da sud-ovest verso nord-est ed è percorso dal lungo spartiacque che separa il bacino tirrenico e la valle del Tevere da quello adriatico. Il Monte dei Frati, con i suoi 1.453 metri s.l.m., è il punto più alto.
La geologia dell’area protetta è caratterizzata da blocchi di marna e arenaria. Il più scenografico e visibile è detto Ripa della Luna, dalla caratteristica forma a falce.
I comuni compresi nella riserva gestita dalla Regione Toscana sono Pieve Santo Stefano, Badia Tedalda e Sansepolcro. I punti di informazione e accesso principali sono a Germagnano sul versante tiberino e a Badia Tedalda sul versante della Valmarecchia, con un centro visite che propone attività di educazione ambientale ed altre iniziative indirizzate a singoli visitatori e a gruppi. Nella struttura si trova anche la “Sala della memoria”, dove sono esposti reperti di vario genere che raccontano la storia del territorio dalla preistoria alla Seconda Guerra Mondiale, dato che nella zona passava la Linea Gotica.
La riserva si estende per 1.540 ettari, per l’86% coperti da fitti boschi che nelle parti più elevate sono connotati principalmente da faggete. Scendendo di quota, nel versante tirrenico prevalgono il cerro, il pino nero e l’abete bianco. Sul lato adriatico, oltre a queste piante, troviamo anche il carpino nero, l’acero, il frassino, il tiglio e il pino silvestre. Le praterie ospitano vari tipi di orchidee, che ne fanno un habitat prioritario per la Comunità Europea.
L’acqua è l’elemento che caratterizza tutto il territorio dell’Alpe della Luna. I principali fiumi che nascono nel complesso montuoso sono il Marecchia, il Metauro, il Foglia e l’Afra, ma in tutta l’area protetta si può osservare un fitto intreccio di ruscelli e torrenti che dà origine a pittoresche cascatelle. Nei corsi d’acqua convivono una ricca fauna ittica e specie di anfibi come il tritone alpino, il tritone crestato, il geotritone italico, la rana appenninica e l’ululone dal ventre giallo.
La fauna è quella tipica dell’Appennino, con la presenza di cinghiali, daini, caprioli, lupi, tassi, volpi, puzzole, lepri, istrici e scoiattoli tra i mammiferi. L’avifauna è ricca e di grande interesse. Gli uccelli più presenti sono i picchi, i colombacci, gli allocchi, gli scriccioli, i tordi e le ghiandaie. Tra i rapaci sono da segnalare l’aquila reale, lo sparviero, la poiana, l’astore, il gheppio e il lodolaio.