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Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna

Nell’Appennino tosco-romagnolo, compreso nei territori della Toscana e dell’Emilia Romagna, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna copre una superficie di quasi 37.000 ettari gestita dall’omonimo Ente che ha sede a Pratovecchio.

Il suo patrimonio forestale è uno dei più importanti d’Italia e offre infinite possibilità escursionistiche in ogni stagione per gli amanti della montagna e della natura. L’area protetta, istituita nel 1993, è percorsa da oltre 600 chilometri di sentieri per tutte le esigenze, tra panorami mozzafiato, foreste millenarie, luoghi sacri e località ricche di storia e tradizioni.

Le quote del parco variano da 400 a 1.658 metri s.l.m., con il Monte Falco e il Monte Falterona che rappresentano le vette più alte. Dal secondo sorge il fiume Arno.

La geologia del versante romagnolo è caratterizzata da banchi di roccia arenaria alternati a scisti argillosi e marne grigie. Nella parte romagnola prevale la formazione marnoso arenacea.

Dal punto di vista geomorfologico tutta il parco è caratterizzato emergenze eterogenee e paesaggi diversificati. Boschi, pascoli, prati, terreni coltivati e aree in cui la roccia nuda è l’elemento caratterizzante si alternano senza soluzione di continuità.

Le aree selvagge solcate da ripidi torrenti che formano cascatelle e cascate di impareggiabile bellezza, come quella dell’Acquacheta, sono abbinate a luoghi antropizzati dove si possono ammirare borghi, castelli, antiche pievi, santuari e mulini. La mancanza di bacini lacustri naturali è compensata dal pittoresco invaso artificiale di Ridracoli.

Quattro quinti del territorio del parco è boscoso. All’interno delle foreste demaniali si trova la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, la prima istituita in Italia nel 1959 e patrimonio Unesco per il suo eccezionale valore. Altre riserve integrali sono quelle di Monte Falco, La Pietra, Monte Penna e Rovino. Riserve naturali biogenetiche all’interno delle foreste casentinesi sono invece quelle di Campigna, Scodella, Camaldoli e Badia Prataglia.

Per la varietà di ambienti il parco è suddiviso in quattro zone, classificate secondo il regime di tutela al quale sono sottoposte. La flora comprende 1.357 specie censite. Accanto alle straordinarie faggete e abetine si possono osservare querceti, castagneti e boschi misti di latifoglie decidue.

La fauna si caratterizza per la più importante popolazione di lupo dell’Appennino settentrionale. Le specie di mammiferi presenti sono 21, quelle di uccelli 139, mentre anfibi e rettili vantano 23 specie diverse.

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