Badia Tedalda

Nella parte marginale dell’Alta Valle del Tevere e della Toscana nord orientale, dove iniziano le valli dei fiumi Foglia e Marecchia, Badia Tedalda si trova lungo un importante tracciato di epoca romana, la Via Ariminensis, sorta alla fine del III secolo a.C. per mettere in collegamento Arezzo a Rimini. È probabile che il centro abitato sia nato proprio con la funzione di mansio in prossimità del valico di Viamaggio, quindi una stazione di sosta per i viaggiatori di quei tempi.

Nel 554, dopo la vittoriosa guerra contro i goti, l’imperatore Giustiniano ridivise amministrativamente la penisola italiana, inserendo il territorio di Badia Tedalda nella provincia delle Alpi Appennine.

Il toponimo fa riferimento a un’antica abbazia benedettina fondata dalla famiglia Tedaldi in un’area su cui nel Duecento e Trecento ebbero le mire potenti famiglie come i Tarlati da Pietramala, i conti di Montedoglio e i Della Faggiuola.  Alla fine del XIV secolo, con il definitivo declino di Arezzo, anche in questa zona si estese gradualmente l’egemonia di Firenze, rafforzata dopo la vittoriosa Battaglia di Anghiari del 1440. Nel 1489 Badia Tedalda, ormai da decenni stabilmente in orbita fiorentina, si dotò dei suoi primi statuti. Nel 1520 l’abate certosino Leonardo Buonafede fece ammodernare la chiesa abbaziale di San Michele Arcangelo. In quell’anno la competenza del complesso religioso passò dalla diocesi di Città di Castello a quella della neonata diocesi di Sansepolcro.

A Badia Tedalda arte, storia e natura dialogano da secoli in maniera unica. Immerso nell’Appennino tosco-marchigiano-romagnolo, il territorio badiese comprende parte della Riserva naturale dell’Alpe della Luna e l’ANPIL di Pratieghi, dove si trovano le sorgenti del fiume Marecchia.

La Chiesa di San Michele Arcangelo è ciò che rimane dell’antica abbazia benedettina, punto di riferimento religioso intorno al quale si sviluppò nel medioevo Badia Tedalda. Le sue origini affondano nel X secolo, ma l’aspetto attuale in stile romanico è del XII secolo, con parziale rifacimento cinquecentesco. La chiesa abbaziale è a navata unica con torre campanaria impostata su una preesistente torre di difesa. Alla facciata è addossata una loggia con tre arcate sul fronte e due sui lati. All’interno si trovano le splendide terrecotte invetriate policrome di Benedetto e Santi Buglioni, attivi anche in altre località del comune, che rappresentano “La Madonna in trono con il Bambino e quattro santi”, “La Madonna della cintola” e la “Annunciazione con i santi Giuliano, Sebastiano e Antonio Abate”, realizzate tra il 1519 e il 1522.

I suggestivi dintorni di Badia Tedalda permettono piacevoli visite a località immerse nel verde degli Appennini. A Rofelle si trova la Chiesa di Santa Maria Assunta a Rofelle, documentata dal XII secolo assieme a un castello scomparso. Un fortilizio si trovava anche a Fresciano, dove si ammira la Chiesa dei santi Pietro e Paolo citata dal XIII secolo. Questo edificio sacro custodisce una bella terracotta invetriata di Santi Buglioni con “Gesù che consegna le chiavi a San Pietro”. A Montebotolino si trova la Chiesa di San Tommaso, anche questa arricchita da una terracotta invetriata con la “Incredulità di San Tommaso” di Santi Buglioni.

Al territorio di Badia Tedalda appartiene l’exclave di Ca’ Raffaello, ovvero un’isola amministrativa toscana all’interno dell’Emilia Romagna che comprende le suggestive località di Cicognaia e Santa Sofia Marecchia. L’origine dell’exclave risale al 1607, quando il granduca di Toscana Ferdinando I de’ Medici acquisì il territorio dai Gonzaga dei Novellara. Coi suoi 50 chilometri circa da Rimini, Ca’ Raffaello è la località toscana più vicina al mare Adriatico.

Badia Tedalda

Palazzo comunale

Chiesa di San Michele Arcangelo

Museo della Linea Gotica

Resti della Linea Gotica

Resti della Linea Gotica

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