Arezzo, Monterchi, Sansepolcro
Sono poche le opere di Piero della Francesca che ci sono rimaste, e tutte sparse per il mondo, anche se la maggior parte si trova in Italia. Il nucleo più consistente delle sue opere si trova ad Arezzo e in Valtiberina. Nel capolugo si possono ammirare La Leggenda della Vera Croce nella Basilica di San Francesco e la Maddalena nel Duomo, in Valtiberina a Sansepolcro, la città natale di Piero, si possono vedere il Polittico della Misericordia, la Resurrezione, il San Giuliano e il San Ludovico di Tolosa al Museo Civico (è il museo con più opere di Piero al mondo: nessun altro ne conserva più di tre), a pochi chilometri di distanza, a Monterchi, è esposta la Madonna del Parto nel museo a lei dedicato.
Piero di Benedetto de’ Franceschi, detto Piero della Francesca, è stato uno dei pittori e matematici più importanti e influenti del Rinascimento italiano.
Nei suoi complessi dipinti confluirono temi filosofici, teologici e politici. Tradizione e modernità, spiritualità e nuovi valori dell’umanesimo, pittura e geometria si armonizzarono in una maniera che ancora oggi sorprende e affascina chiunque approfondisca la sua figura. L’opera di Piero è stata riconosciuta come la cerniera ideale tra la rigorosa ricerca prospettica di Brunelleschi, la plasticità di Masaccio, la resa della luce di Beato Angelico e Domenico Veneziano e la capacità descrittiva dei fiamminghi.
L’opera più grande di Piero della Francesca uno dei più importanti capolavori del Rinascimento. Uno dei cicli d’affreschi più raffinati del Quattrocento, con saggi di virtuosismo, come il luminismo del Sogno di Costantino, tra i primi notturni della storia dell’arte italiana o le scene di battaglia descritte con azioni intense e gesti eloquenti.
Basilica di San Francesco, Arezzo
E’ il museo con più opere di Piero che ci sia al mondo, nessun altro ne conserva più di tre. Il Polittico della Misericordia è la prima opera di cui abbiamo documentazione, l’incarico risale al 1445. Gli altri dipinti sono la Resurrezione, una pittura murale eseguita tra il 1450 e il 1463 circa, probabilmente in contemporanea con la realizzazione degli affreschi delle Storie della Vera Croce, il San Giuliano e il San Ludovico di Tolosa.
Museo Civico, Sansepolcro
L’affresco realizzato da Piero della Francesca, databile al 1455-1465 circa, è conservato nel museo appositamente predisposto a Monterchi. L’opera di cui è ignota la committenza, fu realizzato nella Chiesa di Santa Maria di Momentana o in Silvis, alle pendici della collina conosciuta come Montione (Mons Iunonis), luogo conosciuto fin dall’antichità, legato a culti pagani della fertilità.
Museo della Madonna del Parto, Monterchi
Partendo da Arezzo, dal Duomo della città con il dipinto della Maddalena e dalla visita agli affreschi di Piero nella Basilica di San Francesco, si può percorrere un itinerario alla scoperta delle sue opere più importanti attraverso alcuni territori limitrofi. La prima tappa è Perugia, dove è conservato il Polittico di sant’Antonio presso la Galleria Nazionale dell’Umbria. Da Perugia percorrendo la valle del Tevere verso nord, a Monterchi troviamo la Madonna del Parto e quindi a Sansepolcro al Museo Civico, dove si possono ammirare il Polittico della Misericordia e la Resurrezione. Da Sansepolcro passando per Bocca Trabaria si giunge ad Urbino dove sono esposte due opere fondamentali: la Madonna di Senigallia e soprattutto la Flagellazione, entrambe presso la Galleria Nazionale delle Marche.
Piero della Francesca fu uno degli artisti più attratti dalle leggi matematiche e geometriche che regolano lo spazio, in quanto ritenute fondamentali per risolvere una delle più annose questioni della pittura: la rappresentazione di uno spazio tridimensionale su un supporto bidimensionale. A tal proposito scrisse quattro trattati, tra i quali il fondamentale De prospectiva pingendi, dedicato alla prospettiva scientifica e il De quinque corporibus regolaribus interamente dedicato ai cinque solidi regolari.
Il Valdarno e il massiccio del Pratomagno
Il Valdarno Superiore è un ampio catino naturale su cui scorre il fiume Arno, chiuso a nord est dal massiccio del Pratomagno e delimitato a sud ovest dai Monti del Chianti. Il paesaggio è molto vario: alpestre e solitario sulle alte pendici del Pratomagno; accidentato da pittoreschi fenomeni di erosione argillosa nell’area delle Balze, ai piedi della stessa dorsale.
La Valdichiana e le vie degli Etruschi
La vallata è formata da una pianura fertile, nata dalla bonifica di un’antica zona paludosa e da dolci colline che la circondano, su cui sorgono splendide cittadine e antichi borghi. Oggi questi borghi, rimasti pressoché intatti, rappresentano un patrimonio inestimabile d’arte, storia e bellezza.