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I Luoghi dell’Anima, museo diffuso

Quando da Badia Tedalda e Sestino ci si addentra nella Valmarecchia, abbandonando la provincia aretina per entrare in quella riminese, Pennabilli è uno dei primi comuni che si incontrano tra quelli compresi nel Parco naturale interregionale del Sasso Simone e Simoncello.

Qui si trova un museo diffuso speciale, denominato I Luoghi dell’Anima, nato da un’idea del poeta, scrittore e sceneggiatore Tonino Guerra, che nel 1989 lasciò Roma e si trasferì nel borgo dell’Appennino tosco-romagnolo per trascorrere nella sua terra la vecchiaia.

Il percorso espositivo è formato da sette luoghi del centro storico e delle frazioni, quasi tutti all’aperto, ognuno con caratteristiche proprie ma uniti dall’obiettivo di stimolare la fantasia e invitare alla riflessione attraverso installazioni artistiche e mostre permanenti.

L’orto dei Frutti dimenticati raccoglie alberi da frutto appartenenti alla flora spontanea della campagna appenninica, una volta presenti nei vecchi orti dei contadini. Nel museo si trovano anche il “Gelso della Pace” piantato dal Dalai Lama e alcune installazioni contemporanee.

Il rifugio delle Madonne abbandonate è una raccolta di immagini sacre che adornavano le maestà delle strade di campagna. Guerra immaginò che le Madonne, per difendersi dal meteo e dall’incuria dell’uomo, fossero volate via dalle loro nicchie per ritrovarsi tutte assieme.

La Strada delle Meridiane si trova nel centro storico del paese, dove le facciate di alcuni palazzi sono impreziosite da sette meridiane d’autore. Gli orologi solari riproducono celebri opere pittoriche e sono un omaggio ai diversi modi in cui si è misurato il tempo nei secoli.

L’Angelo coi baffi, nella Chiesa dei Caduti, è un’installazione con un quadro realizzato dal pittore Luigi Poiaghi, ispirato a una poesia di Guerra dedicata a un angelo che invece di volare in cielo scendeva nella Valmarecchia, nella casa di un cacciatore, per dar da mangiare agli uccelli impagliati che un giorno presero il volo.

Il Santuario dei Pensieri, nel cosiddetto Guasto Malatestiano, è un giardino orientaleggiante cinto dai muri di una antica casa che ospita sette misteriose sculture in pietra, definite dal poeta come sette confessori muti che aspettano di ascoltare le nostre parole.

Il Giardino pietrificato, nella frazione di Bascio, alla base di una poderosa torre millenaria, è formato da sette tappeti di ceramica realizzati da Giovanni Urbinati che portano il nome delle personaggi illustri che sono passati per la Valmarecchia.

La Madonna del rettangolo di neve, nella frazione di Ca’ Romano, è un piccolo edificio settecentesco ricostruito con le pietre di un antico oratorio, immerso nel bosco, che accoglie un’immagine mariana realizzata dalla ceramista Muky nel luogo dove, secondo la tradizione, nell’estate 1754 la Madonna fece nevicare per indicare il punto esatto dove erigere la cappella.

Le Parole sui Muri, ovvero delle targhe in ceramica ideate da Tonino Guerra per ricordare i personaggi noti e meno noti che hanno contribuito alla storia di Pennabilli, attraverso delle piccole biografie, completano il percorso museale.

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