San Giovanni Valdarno, l’antica Castel San Giovanni, si sviluppa in un’area pianeggiante sulla sponda sinistra del fiume Arno. Le sue origini risalgono alla fine del Duecento, periodo in cui, per fare fronte alle mire espansionistiche di Arezzo, Firenze consolidò la sua presenza.
Nacquero così le “terre nuove”, avamposti valdarnesi dalla tipica pianta quadrangolare, con una piazza centrale dalla quale partivano due assi viari principali, perpendicolari tra loro, collegati a quattro porte. Le odierne San Giovanni Valdarno e Castelfranco di Sopra sorsero a partire dal 1296, Terranuova Bracciolini nel 1299.
Tra il 1356 e il 1363 le mura della città furono potenziate e dotate di ventiquattro torri difensive intervallate da Porta Aretina, Porta Fiorentina, Porta San Lorenzo e Porta Sant’Andrea. Nel Quattrocento si acuirono gli scontri tra la Repubblica Fiorentina e i Visconti di Milano. San Giovanni continuò così a svolgere la sua funzione militare.
Seguì un lungo periodo di stasi economica, ma le riforme lorenesi del secondo Settecento favorirono lo sviluppo dell’agricoltura. L’Ottocento dette invece inizio alla crescita industriale di San Giovanni Valdarno, proseguita nel secolo seguente.
Il centro storico di San Giovanni conserva ancora il suo impianto urbanistico medievale. Il centrale Palazzo Pretorio di piazza Cavour, noto anche come Palazzo d’Arnolfo, è attribuito al grande architetto fiorentino Arnolfo di Cambio. L’edificio provvisto di eleganti loggiati e una torre merlata fu iniziato tra la fine del XIII secolo e i primi anni del secolo seguente. Fu sede del podestà fino ai primi del Quattrocento, quindi venne trasformato e ampliato per accogliere i vicari fiorentini che governavano e amministravano la giustizia nel Valdarno Superiore. Oggi ospita il Museo delle Terre Nuove, che attraverso percorsi interattivi spiega le vicende che tra XIII e XIV secolo portarono alla nascita dei nuovi centri abitati valdarnesi.
La Basilica di Santa Maria delle Grazie, in piazza Masaccio, ricorda il miracolo di Monna Tancia durante la pestilenza del 1478. Secondo la tradizione un’anziana donna, dopo aver pregato di fronte a un’immagine mariana affrescata su Porta San Lorenzo, riuscì ad avere il latte per sfamare il nipote rimasto orfano dei genitori. Nel 1484 venne realizzata una cappella sul luogo, che nel 1523 divenne una chiesa a tre navate. La facciata attuale, in stile neoclassico, fu costruita tra il 1840 e il 1856. All’interno della basilica si accede grazie a una doppia scalinata, ma prima di salire si può entrare nella cappella del miracolo.
Il vicino Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie custodisce dipinti, sculture, arredi sacri e paramenti liturgici dalla fine del XIV al XVIII secolo. Un’intera sala è dedicata alla splendida “Annunciazione” di Beato Angelico, realizzata tra il 1432 e il 1440. Da ricordare anche le opere di Giovanni da San Giovanni, uno dei pittori più importi del Seicento toscano.
Su Corso Italia, l’antica Via Maestra, sorge Casa Masaccio, un centro sperimentale ed espositivo di arte contemporanea che fu l’abitazione del grande pittore rinascimentale Tommaso di Ser Giovanni, meglio noto come Masaccio.
La Pieve di San Giovanni di piazza Cavour è la chiesa battesimale. Fu costruita nel 1312, ma l’aspetto attuale è il frutto di vari rimaneggiamenti. Esternamente ha una facciata con portico a tre arcate. La trecentesca Chiesa di San Lorenzo di piazza Masaccio, in stile gotico, presenta al suo interno resti di affreschi tre-quattrocenteschi. La Chiesa della Ss. Annunziata, in via Giovanni da San Giovanni, apparteneva a un ospedale medievale affidato nel 1528 alle suore agostiniane, che vi fondarono un monastero. Nella seconda metà del Seicento fu ristrutturata in stile barocco. Nella stessa strada sorgeva l’Oratorio della Nunziatina del 1516, oggi polo culturale. In via Alberti si trovano il settecentesco Oratorio delle Anime del Purgatorio e la Chiesa di Santa Lucia, di origine medievale, che assunse l’aspetto odierno nel Seicento.
Sulla riva destra dell’Arno sorgono le frazioni di La Badiola, con l’antica Chiesa di Santa Maria in Mamma, e Renacci, con la sei-settecentesca Chiesa di San Silvestro. A Montecarlo, sulla riva sinistra del fiume, si trova invece il Convento di San Francesco, fondato secondo la tradizione da San Bernardino da Siena nel 1424.
In primo piano il portico della Pieve di San Giovanni Battista sullo sfondo della piazza il Palazzo d’Arnolfo
Pieve di San Giovanni Battista
Palazzo Pretorio o Palazzo d’Arnolfo
Palazzo Pretorio o Palazzo d’Arnolfo
Stemmi sulla facciata di Palazzo d’Arnolfo
Madonna della Cintola di Giovanni della Robbia (1513) Basilica di Santa Maria delle Grazie
Basilica di Santa Maria delle Grazie
Basilica di Santa Maria delle Grazie
Annunciazione di Beato Angelico (1430-1440), Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie
Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie
Decollazione del Battista di Giovanni Mannozzi detto Giovanni da San Giovanni (1620)
Annunciazione di Iacopo del Sellaio (1472?), particolare