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Riserva Naturale Valle dell’Inferno e Bandella

Situata nel tratto dell’Arno che va da Ponte Romito al Ponte dell’Acqua Borra, la Riserva Naturale Valle dell’Inferno e Bandella si estende per 531 ettari nel bacino della centrale idroelettrica ENEL di Levane.

L’area protetta gestita dalla Regione Toscana comprende i territori di Terranuova Bracciolini, Laterina Pergine Valdarno e Montevarchi. I punti di riferimento sono la Valle dell’Inferno, che secondo una tradizione ispirò Dante Alighieri per la sua Divina Commedia, e l’ansa di Bandella, una zona palustre formatasi nel fondovalle del torrente Ascione, ai margini del lago originato dalla diga sull’Arno costruita nel 1956 per produrre energia elettrica.

Con gli anni la zona si è progressivamente popolata della fauna e della flora tipiche delle aree umide, come alcune specie di uccelli acquatici che hanno scelto quest’oasi per la loro riproduzione, ma allo stesso tempo però la presenza del bacino lacustre non ha cancellato la flora e la fauna che caratterizzavano la valle in precedenza. Il risultato finale è un ambiente unico e ricco di biodiversità.

Oggi l’area è caratterizzata dallo scorrimento lento dell’Arno, ma prima della realizzazione della diga era connotata da versanti particolarmente ripidi tra i quali il fiume scorreva in modo impetuoso e pericoloso per chi lo percorreva in barca e sui foderi, particolari zatteroni utilizzati per trasportare il legname dalle Foreste Casentinesi verso Firenze e Pisa. Da qui, forse, l’origine del nome sinistro.

L’ingresso principale alla riserva è il centro visite di Monticello, frazione di Terranuova Bracciolini. I sentieri sono liberamente percorribili a piedi ed è pure attivo un servizio di visite guidate con una imbarcazione della Provincia di Arezzo.

Nella Riserva Naturale della Valle dell’Inferno e di Bandella i boschi sono per la maggior parte fatti di querce, in particolare la roverella, mentre nelle aree palustri e lungo le sponde del fiume la vegetazione igrofila è varia.

L’avifauna tipica dell’area protetta è caratterizzata da specie come il nibbio bruno, l’airone cenerino, la garzetta il falco di palude e il martin pescatore, che hanno scelto la zona per la loro riproduzione. Tra gli uccelli che invece utilizzano l’oasi solo come sosta ci sono il cormorano, l’airone rosso, l’airone bianco maggiore, la pavoncella e il cavaliere d’Italia.

I boschi della riserva accolgono il cinghiale, il capriolo, la volpe, la lepre, il fagiano e l’istrice. Tra gli anfibi, è curiosa la presenza della salamandrina dagli occhiali.

Ponte Romito

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