Comune unico dal 2014 con il nome di Castelfranco Pian di Scò, Castelfranco di Sopra e Pian di Scò sono i due centri aretini più estremi sulla Via Setteponti, prima dell’inizio del territorio fiorentino, immersi nel paesaggio delle Balze del Valdarno.
Castelfranco di Sopra, inserito nel club dei “Borghi più belli d’Italia”, è una delle tre “terre nuove” volute da Firenze alla fine del Duecento, assieme alle odierne San Giovanni Valdarno e Terranuova Bracciolini, per controllare militarmente il Valdarno Superiore e tenere a bada le mire espansionistiche di Arezzo.
Castelfranco fu fondata a partire dal 1296 nella zona dove esisteva già l’abitato di Casuberti, secondo la tradizione su progetto di Arnolfo di Cambio. Come le altre due città aveva una pianta quadrangolare e una piazza centrale dalla quale partivano le strade principali, perpendicolari tra loro, collegate a quattro porte.
Il nome fa riferimento all’affrancatura dalle tasse per gli abitanti della campagna e dei borghi limitrofi che decidevano di trasferirsi nella nuova città. Nel corso del XIV secolo furono completati il Palazzo Comunale e il circuito murario, di cui faceva parte la possente Torre d’Arnolfo o Torre Campana, simbolo e accesso principale del paese.
La Chiesa di San Tommaso nacque nel corso del Trecento ma mano che veniva completata la città, ma fu ampliata e modificata a più riprese nei secoli successivi. L’Oratorio della Compagnia del Ss. Sacramento risale invece al 1556, con modifiche apportate nel Seicento.
Su via Cavour si trova la Chiesa di San Filippo Neri, dedicata al santo nativo di Castelfranco che venne canonizzato nel 1621. L’edificio risale al 1631 e presenta un’elegante facciata barocca. L’interno a tre navate custodisce la stupenda “Estasi di San Filippo Neri” di Matteo Rosselli, uno dei principali pittori fiorentini della prima metà del Seicento.
L’edificio religioso di Castelfranco di Sopra si trova tuttavia fuori dall’abitato ed è l’Abbazia di San Salvatore a Soffena, documentata dall’XI secolo come monastero vallombrosiano, anche se la sua chiesa insiste su un precedente edificio del IX/X secolo. Il toponimo Soffena è di origine etrusca e dimostra l’antica frequentazione della zona, dove passava un tracciato etrusco che in epoca romana divenne la via consolare Cassia Vetus. La chiesa fu ricostruita tra Duecento e Trecento in posizione ruotata rispetto alla precedente. All’interno si ammirano vari affreschi quattrocenteschi che mostrano il passaggio dal tardogotico al rinascimento.
I dintorni di Castelfranco, con le frazioni di Certignano, Pulicciano e Caspri, garantiscono scorci incantevoli.
Anche Pian di Scò è collocata sulla Via Setteponti. In questo caso il borgo si sviluppò nel medioevo intorno a una chiesa battesimale. Con la nascita di Castelfranco di Sopra venne aggregato da Firenze alla “terra nuova” e divenne anch’esso un avamposto contro Arezzo e le due più potenti famiglie ghibelline della zona, gli Ubertini e i Pazzi del Vadarno. Nel 1809, con l’occupazione napoleonica dell’Italia, fu trasformato in comune autonomo.
La preziosa Pieve di Santa Maria a Scò, documentata dal 1008, nella metà del XII secolo assunse l’aspetto attuale. Il suo interno a tre navate, tipico delle pievi romaniche del Casentino e del Valdarno Superiore, presenta capitelli con decorazioni fitomorfe, zoomorfe e antropoforme, riferibili culturalmente a quelle di San Pietro a Gropina. Al suo interno si ammirano una “Madonna col Bambino in trono” attribuita a Paolo Schiavo e una terracotta policroma quattrocentesca con la “Madonna con in Bambino” della bottega del Ghiberti.
Nella frazione di Casabiondo si trova L’Oratorio dell’Immacolata Concezione sorto in epoca rinascimentale e ristrutturato alla fine del XVII secolo con un sobrio stile barocco.
La località di Faella nel medioevo apparteneva al contado controllato direttamente da Firenze, ma con la nascita delle “terre nuove” alla fine del Duecento entro a far parte della cosiddetta “Lega di Castelfranco” assieme ad altre comunità della zona e nel 1809 fu aggregato al neonato comune di Pian di Scò.
Piazza Vittorio Emanuele al centro del borgo di Castelfranco di Sopra
Chiesa di San Filippo Neri, Castelfranco di Sopra
Estasi di San Filippo Neri di Matteo Rosselli (metà Seicento)
Pieve di Santa Maria a Scò
Pieve di Santa Maria a Scò
Abbazia di San Salvatore a Soffena
Abbazia di San Salvatore a Soffena
Le Balze dell’acqua zolfina
Sentiero ad anello dell’acqua zolfina
Area Naturale delle Balze