Le vie degli Etruschi

Arezzo, Cortona e Chiusi, ovvero tre delle dodici lucumonie etrusche, le città stato che controllavano l’antica Etruria, ognuna indipendente dall’altra ma federate in una lega. Un affascinante percorso che tocca le tre città consente di fare un tuffo nel passato, alla scoperta di uno dei popoli più affascinanti ed enigmatici dell’antichità.

Le principali testimonianze archeologiche di Arezzo etrusca sono custodite nel Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate”. Dalla ricca necropoli di Poggio del Sole giungono gli splendidi orecchini a bauletto del VI secolo a.C. e quelli che presentano una protome felina del V secolo a.C. Da Piazza San Jacopo proviene la sima frontonale con scene di combattimento ad alto rilievo connessa a un tempio del V secolo a.C. Dall’area santuariale di Castelsecco arrivano un altare e le lastre di terracotta che rivestivano il pulpitum del teatro collegato al tempio principale, un’iscrizione su lastra di travertino dedicata a Tinia, il Giove degli etruschi, e gli ex voto fittili con neonati in fasce dedicati a Uni, la romana Giunone Lucina.

Ancora nel museo si ammirano una rara moneta, il Quincussis di bronzo del III secolo a.C., ritrovato nella zona di Stroppiello e Sitorni, alcuni bronzetti della Stipe di via Fonte Veneziana, in origine formata da circa 180 oggetti databili al VI secolo a.C., e una copia fedele dell’Aratore di Arezzo dell’ultimo quarto del V sec. a.C., un piccolo gruppo bronzeo rinvenuto in via delle Gagliarde. L’originale si trova nel Museo Nazionale di Villa Giulia a Roma.

Il 15 novembre 1553, durante lo sbancamento per la realizzazione del baluardo di Porta San Lorentino, fu ritrovata la Chimera di Arezzo del IV secolo a.C., il bronzo etrusco più famoso del mondo. L’originale si trova nel Museo Archeologico di Firenze, mentre le sue copie sono riprodotte sotto Porta San Lorentino, in Piazza della Repubblica e nelle fontane dei giardini della stazione ferroviaria.

Nel centro storico i resti dell’Arezzo etrusca sono visibili negli scavi di Piazza San Niccolò e lungo Piaggia San Bartolomeo. Nella periferia sud orientale si trova invece il parco archeologico naturalistico di Castelsecco con i resti del santuario extraurbano del II secolo a.C., di cui è osservabile il muraglione ad andamento curvilineo.

Percorrendo la via Umbro Casentinese si fa tappa nella Val di Chiana aretina a Castiglion Fiorentino, strategico oppidum etrusco al confine dell’antica lucumonia di Arezzo, per visitare il Museo Archeologico e ammirare i resti del tempio realizzato tra V e IV secolo a.C.

Prima di salire nella parte alta di Cortona, fondamentale è la tappa nel suo Parco Archeologico diffuso, che conta undici siti e presenta eccezionali esempi di tombe aristocratiche come i Tumuli del Sodo del VI secolo a.C. e la Tanella Angori e la Tanella Pitagora del II secolo a.C. Al IV secolo a.C. risalgono le possenti mura cittadine cortonesi, che in buona parte servirono da base per la cinta romana e per quella medievale. Il MAEC – Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, scrigno di inestimabile valore le cui collezioni si formarono dal 1727 grazie all’Accademia Etrusca, custodisce due pezzi dal valore inestimabile come il “Lampadario etrusco” del IV secolo a.C. e la “Tabula Cortonensis”, una lamina bronzea del II secolo a.C. con una lunga iscrizione in lingua etrusca.

Dopo essere entrati in Umbria e aver costeggiato il lago Trasimeno, si torna in Toscana per raggiungere Chiusi, nella Val di Chiana senese. Di pregio la produzione nel V secolo a.C. di sculture in pietra fetida e nel IV secolo a.C. di urne cinerarie in alabastro, che si ammirano nel Museo Nazionale Etrusco. Delle glorie etrusche chiusine rimangono parti della cinta muraria, stupendi sepolcri dipinti come la “Tomba della Scimmia” del V secolo a.C. e la “Tomba del Colle” del VI secolo a.C., senza dimenticare il cosiddetto “Labirinto di Porsenna”, uno spettacolare sistema percorribile a piedi del V secolo a.C. fatto di cunicoli per l’approvvigionamento idrico, collegati con la superficie attraverso pozzi.

Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate, Arezzo

Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate, Arezzo

Vaso di Euphronios, Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate, Arezzo

Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate, Arezzo

Chimera di Arezzo, Museo Archeologico Nazionale di Firenze / Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate di Arezzo, copia

Aratore di Arezzo, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma / Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate di Arezzo, copia

Tumulo II del Sodo, Cortona

MAEC, Museo dell’Accademia Etrusca, Cortona

MAEC, Museo dell’Accademia Etrusca, Cortona

MAEC, Museo dell’Accademia Etrusca, Cortona

MAEC, Museo dell’Accademia Etrusca, Cortona

Museo Nazionale Etrusco di Chiusi

Museo Nazionale Etrusco di Chiusi

Museo Nazionale Etrusco di Chiusi

Labirinto di Porsenna, Chiusi

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