Una terra di asceti e radici
Casentino vuol dire Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. È un’area protetta tra le province di Arezzo, Firenze e Forlì. Un paradiso di flora e fauna rinomato in tutta Italia per bellezza e biodiversità. Ne fa parte anche il Monte Falterona, dove si trova la sorgente dell’Arno. Ebbene sì: il fiume più importante della Toscana comincia il suo corso proprio qui. Non sei emozionato?
Il Casentino è una valle verdissima e ricca d’acqua, che trabocca religiosità. Quella che più d’una comunità ha seminato qua, scegliendo questi boschi come casa e luogo di preghiera. Pensa a San Romualdo e ai monaci benedettini, che a Camaldoli costruirono un eremo e si presero cura degli abeti e dei faggi del posto.
Anche San Francesco ha un rapporto strettissimo con il Casentino. Sul monte della Verna non si è perso il misticismo speciale per cui il Patrono d’Italia decise di trascorrere qui vari periodi di ritiro e penitenza.
Non dimenticarti poi che in questa stessa località il Poverello di Assisi ha ricevuto le Sacre Stimmate. Da allora, la fama della Verna come centro spirituale è cresciuta a dismisura e la valle aretina è diventata sempre più terra di pellegrinaggi magnifici.
Che ne dici di una gita fuori porta in terra d’Arezzo?
Non soltanto pace e luoghi ameni ti attendono in Casentino. Prelibatezze gastronomiche, avvincenti testimonianze storiche e opere d’arte ed eventi folkloristici davvero interessanti sono altri motivi validissimi per fare un salto da queste parti.
Se sei in vacanza ad Arezzo e dintorni, il Casentino è la destinazione perfetta per un tour all’aria aperta all’insegna del piacere della scoperta. Che tu sia in viaggio in solitaria, con gli amici, la famiglia al completo o con la tua dolce metà, è tempo di una fuga dalla città.
Mettiti al volante e lasciati Arezzo alle spalle. Hai già deciso le tappe della tua esplorazione lungo la strada che si addentra nell’Alta Valle dell’Arno? Ecco alcuni spunti da cui prendere ispirazione per un itinerario dei sogni in Casentino.
Capolona
È la prima cittadina che incontri fuori dal Comune di Arezzo. Quando Dante Alighieri nella Divina Commedia scrive che l’Arno “torce il muso” agli aretini si riferisce a Capolona. Nel paese c’è un ponte davvero suggestivo da cui fotografare il corso del fiume.
Sulle pareti esterne degli edifici, fantastiche opere di street art ti raccontano con creatività l’identità del paese e il suo rapporto col fiume. Sulle colline intorno al centro abitato principale ci sono borghi e antiche frazioni che dovresti visitare, a caccia di tesori.
Per esempio, i resti del Castello di Belfiore e la Pieve di Santa Maria Maddalena a Sietina, una chiesa dell’XI secolo che ti svela stupendi affreschi gotici e rinascimentali.
Subbiano
L’Arno passa anche da Subbiano. Nel cuore del paese c’è un pittoresco castello medievale con tanto di torre merlata. Se ami questo tipo di architetture, ricordati di fare un salto agli imponenti manieri di Valenzano e della Fioraia. Ti sembrerà di essere sul set di un film, di fronte a giganti elegantissimi e ben tenuti.
Ami la storia? Il Centro di documentazione della cultura archeologica del territorio, presso la Chiesa di Santa Maria della Visitazione, ti piacerà un sacco. Annotati anche l’indirizzo del museo dell’associazione Quelli della Karin. Ti stupirà con memorie e ritrovamenti legati alla Seconda Guerra Mondiale e al passaggio del fronte da Arezzo.
Subbiano è il borgo della Festa dell’Uva e dei poetici mulini ad acqua di Falciano, dove si macinavano grano e castagne. Lasciati il tempo per un’escursione nella natura, a tu per tu con gli spettacolari boschi di querce, i castagneti e le faggete.

Chiusi della Verna
Come la prenderesti se qualcuno ti regalasse un monte? È quello che è successo a San Francesco, quando nel 1213 il conte Orlando Cattani di Chiusi in Casentino gli regalò La Verna.
Su questa rupe sorge il Santuario della Verna, un microcosmo isolato ma al tempo stesso saldamente connesso al resto del mondo. Rigenerati e ritrova il tuo equilibrio interiore fra i suoi innumerevoli ambienti, segnati dai soggiorni del Santo d’Assisi. Il Sasso Spicco, la Cappella delle Stimmate, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli.
Scendi per la strada medievale lastricata che ti porta nel grazioso borgo di La Beccia, passeggia tra i tronchi dei faggi nel Bosco delle Fate. Vietato trascurare il centro del paesino di Chiusi. Lì fra l’altro ti imbatterai in una vera rarità: una fontana pubblicitaria in travertino realizzata per volere dall’azienda Campari negli anni ‘30.

Bibbiena
Il centro storico di Bibbiena sembra una scenografia teatrale. Vicoli in salita e discesa ti fanno affacciare su scorci da cartolina e palazzi signorili di questa curata cittadina arroccata su un poggio. Dedica un po’ di tempo almeno a Palazzo Dovizi, forse il più bello del borgo.
Piazza Tarlati è uno dei punti che ti rimarranno più impressi, con il porticato e la Torre dell’Orologio. Fai una visita alla Chiesa di San Lorenzo, risalente al Quattrocento. Tre motivi per entrarci: alcune ceramiche robbiane, il chiostro e il giardino pensile con vista.
Postilla per niente marginale: ti trovi nella sede del Centro Italiano della Fotografia d’Autore, un’istituzione internazionale che è gestita dalla FIAF. Per partecipare alla mostra fotografica, vai all’ex carcere del paese, una sede espositiva aperta tutto l’anno.
Castel San Niccolò e Pratovecchio Stia
Altro che gita fuori porta! Quello che vivi in Casentino somiglia molto di più a un romanzo, animato da gioielli di ogni tipo. Le ultime due tappe del viaggio sono Castel San Niccolò e Pratovecchio Stia.
Nella prima, sogna ad occhi aperti osservando questa rocca che svetta su un dirupo. Puoi raggiungere il palazzo-fortezza attraversando un ponte di pietra sul torrente Solano. Il bosco che circonda il complesso lo fa risaltare ancora di più. Se hai ancora un po’ di tempo, fatti un giro al Museo della Pietra Lavorata per carpire qualche nozione su questa tradizione artistica locale.
Sapevi che la fortezza di Castel San Niccolò è stata residenza dei Conti Guidi? Sono la famiglia feudale che ha governato per lungo tempo in Casentino. Sempre ai Guidi appartenevano gli splendidi Castelli di Romena e di Porciano. Scorci di Medioevo che si guardano da due alture poco distanti.
Concludi la tua visita del Casentino nelle cittadine di Pratovecchio e Stia, per respirare aria e atmosfere di montagna. Consigliatissimi nei dintorni il Museo dell’Arte della Lana, il planetario del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e la Pieve di Romena.
Lasciati inebriare da piazze e strade porticate, antichi edifici e insegne retrò di locali e negozi. Per lo shopping invece, nelle botteghe artigianali del centro storico di Pratovecchio e Stia troverai di sicuro l’acquisto che hai in mente.
Un oggetto in ferro battuto o un capo di abbigliamento in Panno Casentino. Non un ninnolo qualsiasi, ma un souvenir esclusivo che racconta la tradizione di questa valle fatata in provincia di Arezzo.
