Per il Duomo di Arezzo Benvenuti dipinge, nel 1794, il Martirio di San Donato e, nel 1804, una monumentale Giuditta che mostra la testa di Oloferne al popolo di Betulia, magistrale debutto nel genere della pittura di storia che avrà un seguito ne La morte di Priamo, eseguito nel 1811 per il principe Corsini, e nei fasti napoleonici celebrati nelle grandi tele con Elisa Baciocchi fra gli artisti (1813) e Il giuramento dei Sassoni a Napoleone (1812). Grazie a prestiti pubblici e privati, tra cui alcune opere provenienti dalle Gallerie degli Uffizi, la mostra segue attraverso bozzetti e disegni preparatori la vicenda di quelle importanti imprese, illustrando la carriera di Benvenuti dagli anni del successo accademico a quelli degli eleganti ritratti, dei quali è presente in mostra una selezione significativa. Tra questi anche due opere della collezione di Intesa Sanpaolo, presenti da anni nel percorso espositivo della Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi: Ritratto di Teresa Mozzi del Garbo con il figliodel 1817 e Ritratto di Antonio Capacci del 1818.
Benvenuti mantiene il proprio prestigio anche dopo il ritorno del granduca lorenese, per il quale allestirà i monumentali cicli pittorici della Sala d’Ercole in Palazzo Pitti (1817-1819) e del soffitto della Cappella dei Principi (1828-1836), opere di notevole impegno – anche queste documentate in mostra da disegni e bozzetti preparatori – che dimostrano l’evoluzione dello stile dell’artista verso un classicismo in cui si notano suggestioni naturalistiche, che preannunciano la cultura romantica.
A segnare le tappe di questa adesione al nuovo clima, alimentato dalla giovane generazione degli allievi dell’Accademia, la mostra espone l’Incontro di Corso Donati e Piccarda (1838-1840), dove Benvenuti mostra di accogliere le novità neogotiche.
Info: Orario di apertura 10.00 – 13.00, 14.00 – 18.00
chiuso il lunedì
Tariffe: intero € 5, ridotto € 3