Il Papa Guerriero. Giuliano della Rovere e gli uomini d’arme di Anghiari

21.05.2022 - 25.09.2022
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Il Museo della Battaglia e di Anghiari ha inaugurato la mostra “Il Papa Guerriero. Giuliano della Rovere e gli uomini d’arme di Anghiari” un evento che intende raccontare la permanenza di papa Giulio II nella cittadina della Valtiberina. L'evento rientra nel progetto “Terre degli Uffizi”, ideato e realizzato da Le Gallerie degli Uffizi e dalla Fondazione CR Firenze e si pone in continuità con il progetto scientifico della prima edizione di Terre degli Uffizi ‘La civiltà delle armi e le Corti del Rinascimento’, che indagava la presenza nel borgo aretino di un forte ceto sociale che traeva i propri profitti dal mestiere delle armi.

Dal 22 maggio al 25 settembre 2022 il Museo della Battaglia e di Anghiari accoglie la mostra Il Papa Guerriero Giuliano della Rovere e gli uomini d’arme di Anghiari che intende raccontare la permanenza di papa Giulio II nella città toscana. La terza esposizione del 2022 di Terre degli Uffizi, un progetto di Fondazione CR Firenze e Gallerie degli Uffizi che sviluppa i rispettivi programmi Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico regionale portando le opere in vari centri toscani, si concentra infatti sull’inedito legame tra il Papa guerriero, Giulio II, e la cittadina toscana degli uomini d’arme, Anghiari.

La mostra segue quella che si è tenuta l’anno scorso intitolata La Civiltà delle Armi e le corti del Rinascimento, proponendo però nuove storie e scoperte sugli uomini d’arme, ceto sociale che contraddistingue Anghiari tra Quattro e Cinquecento.

La grande novità riguarda le relazioni di Giuliano della Rovere (futuro papa Giulio II) con Anghiari, dove nell’ottobre del 1476 venne ospitato da un uomo d’armi del borgo toscano, Mazzone di Gregorio. Quest’ultimo apparteneva a una delle più influenti famiglie del notabilato anghiarese tra Quattro e Cinquecento, e già aveva ricevuto nella città toscana Federico da Montefeltro e membri della corte urbinate. In seguito Mazzone, in virtù di questa vicinanza con il “Papa guerriero”, venne denominato “Bartolomeo Valentino Mazzoni d’Anghiari” e fu inoltre ammesso dal Della Rovere tra gli “amici, familiari e comensali”, ma anche esentato da tutte le “gabelle e passi di qualsivoglia luogo per tutte le robbe: i libri, argenti et altro per uso della persona sua”.

Curata dal direttore del Museo della Battaglia e di Anghiari Gabriele Mazzi, la rassegna vede protagonista un ritratto di Giulio II prestato dalle Gallerie degli Uffizi, copia attribuita a Giulio Romano dal famoso ritratto del pontefice realizzato da Raffaello. Quel dipinto ebbe subito un tale successo che ne vennero fatte numerose repliche e copie. Giulio II è ritratto tra l’ottobre/dicembre 1510 e il marzo 1512, in un momento di forte debilitazione fisica, quando giurò di farsi crescere la barba fino a quando i francesi non sarebbero stati sconfitti. Malgrado si trattasse di un ritratto di Stato, il “papa guerriero”, che si meritò il soprannome per le sue frequenti campagne militari, venne dipinto da Raffaello come un uomo stanco e preoccupato, in un’immagine di sorprendente acume psicologico, che venne esposta dopo la morte il 12 dicembre 1513 nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma.

Dalle Gallerie degli Uffizi arrivano anche due opere di Antonio Tempesta che documentano il successo delle teorie e dei disegni di Leonardo per battaglie di cavalleria. Tra queste, l’incisione di Gérard Edelinck nel Museo della Battaglia e di Anghiari, tratta dal cartone vinciano per Palazzo Vecchio, è la più importante testimonianza.

Gli uomini d’arme anghiaresi vissuti nel Quattrocento ebbero importanti contatti con gli ambienti italiani più colti e all’avanguardia del periodo. Questi personaggi infatti investirono nel proprio prestigio al pari dei loro più illustri omologhi: attraverso di loro il paese si riscattò da centro rurale diventando una piccola corte rinascimentale. Le notizie d’archivio ci portano a riflettere sull’effettivo apporto di questa gente d’armi nella vita di Anghiari. Sembra che furono tra i pochi, al tempo, in grado di elevare il livello culturale del borgo fortificato, prestando il proprio aiuto nell’organizzazione dei cantieri di opere fortificate ancora oggi visibili e di importanti edifici religiosi, patrocinando cappelle e sepolture per se stessi e le proprie famiglie, commissionando opere d’arte nella vicina Firenze, perseguendo prestigiose politiche matrimoniali.

Info:

orario apertura: tutti i giorni 9:30-13:00 / 14:30-18:30

museobattaglia@anghiari.it

Tel. +39 0575 787023

Il Papa Guerriero. Giuliano della Rovere e gli uomini d’arme di Anghiari

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