Non hai avuto tempo di informarti, i preparativi per la partenza non ti hanno lasciato un attimo di respiro. Una cosa insolita per un viaggiatore buongustaio come te, così attento alle tradizioni culinarie delle località che stai per esplorare.
Non preoccuparti, puoi rimediare. Ad Arezzo osti, ristoratori e produttori non vedono l’ora di svelarti i segreti della buona tavola. Sono loro i custodi di una maestria ai fornelli che rende la città un bengodi per tutti i palati. Alla base c’è una tradizione prevalentemente contadina che gli chef aretini a volte rispettano fedelmente e altre rivisitano con classe, senza snaturarla.
Il sapore autentico della città
Un corso accelerato di enogastronomia locale è quello che ti serve. Solo così saprai cosa ordinare nelle trattorie del centro storico e nei posticini fuori porta. Le prelibatezze che scoprirai in questa mini enciclopedia del gusto in salsa aretina rispecchiano molto il carattere della città.
Preparati a incontrare piatti dai sapori gagliardi e inconfondibili. Ovviamente anche ad Arezzo potrai assaggiare le specialità toscane. Dalla panzanella ai salumi e ai formaggi, passando per la ribollita, la rosticciana e i cantucci da inzuppare nel vinsanto.
Carni e ragù sono molto presenti, ma non per questo ad Arezzo rimarrai a bocca asciutta se hai scelto di seguire una dieta vegetariana o vegana. I ristoranti della città si sono tenuti al passo coi tempi e non sarà difficile trovare proposte deliziose che soddisfino le tue esigenze.
Anche chi soffre di celiachia può stare tranquillo. Sia in città che nei dintorni esistono vari indirizzi con una ricca proposta gluten-free, dagli antipasti ai primi, dai secondi al dolce.
Lontano dai cliché, fuori dalle solite rotte
Una buona forchetta si sarà sicuramente trovata in situazioni scomode per chi vive i pasti come una festa quotidiana. Stiamo parlando di mangiate deludenti e aspettative tradite, colpa di menù turistici attraenti sulla carta ma cucinati con sciatteria o ingredienti scadenti.
Brutte esperienze che ad Arezzo sono bandite, o quanto meno ridotte all’osso. Qui, i professionisti del cibo sanno bene che la pancia vuole la sua parte e la buona tavola è l’abc dell’accoglienza aretina, un elemento irrinunciabile nella ricetta del turismo di qualità.
Ecco perché cosa mangiare ad Arezzo è una parte integrante fondamentale del tuo soggiorno. Non privarti di un’esperienza divina per le tue papille gustative, quando ce l’hai a portata di mano. Ci vuole soltanto un’infarinatura di teoria sui piatti tipici del territorio e la curiosità di provare quante più ghiottonerie possibile.
Soddisfazioni di pancia in stile toscano
Fidati dei cuochi di Arezzo. Studio, passione e abilità sopraffine ti guidano in un viaggio irripetibile, dove la tradizione si mescola con l’innovazione e i trucchi del mestiere affinati da anni di sperimentazioni e di successi ai fornelli.
Insomma, qui la ghiottoneria è di casa. Lasciati trasportare nell’Eden dei sapori della città. In città un ricco ventaglio di locali si contenderà la tua attenzione. Che tu consulti recensioni online, chieda consigli o ti fidi del tuo istinto, sarà difficile fallire.
Adesso prendi posto al tuo tavolo e mettiti comodo. I bocconi da re di questo angolo di Toscana stanno per planare davanti a te, a portata di forchetta.
I crostini neri
Antipasto toscano per antonomasia, i crostini con il sugo di fegatini di pollo ti catapultano a velocità supersonica nel non plus ultra della tavola aretina. Una salsa verace, decisa e vivace, che viene spalmata su rondelle di pane croccante – di solito sfornato da qualche giorno – bagnato nel brodo.
Nata nel contesto contadino, è una pietanza dalle origini povere e molto antiche. Pensa che discende da un paté particolarmente in voga nei banchetti dei nobili durante il Medioevo.
I pici all’aglione
Prendi un porro XXL che somiglia parecchio ad un aglio e fallo stufare a fuoco lento, fino a farlo sciogliere in una cremina. Aggiungi pomodori nostrali ben maturi o pelati, aggiusta con sale e una puntina di zucchero e fai addensare il tutto. In pochi passaggi otterrai un sugo dal sapore celestiale, perfetto per rendere memorabile un bel piatto di pici all’aglione.
Una varietà di ortaggio che è una vera eccellenza autoctona. E puoi mangiarla solo da queste parti, visto che viene coltivato quasi esclusivamente nell’area attraversata dal Canale Maestro della Chiana. È più digeribile dell’aglio, più delicato e non lascia un cattivo sapore in bocca. Ecco perché lo chiamano “aglio degli innamorati” e “aglio del bacio”.
Esistono un’infinità di ricette aretine in cui è presente, ma i pici, una pasta fresca simile a dei grossi spaghetti, sono un grande classico in abbinamento con l’aglione. È la proposta più comune che ti offriranno i ristoratori in città, in virtù della riuscita eccezionale di quest’accoppiata.
La bistecca di Chianina
È la regina della Valle del Clanis, il canale artificiale che bagna il giardino dell’agricoltura alle porte di Arezzo. Gigante bianco allevato in questa zona da tempo immemore, la vacca Chianina vive all’aria aperta e pascola anche nei prati montani del Casentino e della Valtiberina. È un animale straordinario, dal carattere tranquillo e dal manto candido come il latte. Di certo ti colpirà per la sua statura, visto che è alta al garrese almeno un metro e mezzo.
Eccezionale come ingrediente base di un fantastico ragù in bianco, è imbattibile come bistecca cotta alla brace (è ottima al sangue). Sperimentala come secondo in tagli diversi, pure cruda, ordinando dalla carta tartare, roast beef e carpacci.
Fegatelli e grifi
È arrivato il momento di presentarti altre due squisitezze carnivore. I fegatelli sono pallottole compatte che vengono salate, pepate e insaporite con semi di finocchio. Si confezionano avvolti in pezzettini di rete, poi la preparazione viene ultimata alla brace o in padella. Origini veramente remote per questo secondo dal sapore forte e indimenticabile, che sarebbe un vero peccato non provare.
I grifi invece sono fatti con guance, labbra e musetto di vitella. Non lasciarti impressionare dagli ingredienti poco pregiati, perché combinati insieme e cotti in umido con aromi, spezie e pomodoro, sprigionano un gusto paradisiaco.
Baccalà all’aretina
Non di sola carne è popolato l’olimpo della gastronomia di Arezzo. Infatti anche il pesce trova posto nella cucina locale con la ricetta del baccalà all’aretina.
Va bene, non ti trovi in una località di mare, ma questa ricetta a base di merluzzo sotto sale infarinato e fritto in olio d’oliva non ti lascerà deluso. La tradizione ha consegnato ai cuochi aretini tre differenti varianti, con bietole, cipolle e porri. Quale sarà la tua preferita?
Il gattò all’aretina
I toscani l’hanno ribattezzato “salame del re”, ma il suo nome ufficiale deriva dalla parola francese che significa torta. È il gattò all’aretina. Crema pasticcera e crema al cioccolato si abbracciano su una base di pasta biscotto che viene arrotolata e bagnata con l’Alchermes, un liquore regionale che si dice fosse molto apprezzato alla corte dei Medici.
Chiudi in bellezza il tuo banchetto regale con questo dolce antico, con cui potrai fare il bis in numerose pasticcerie di Arezzo e dintorni.