Arezzo e il Novecento
Vivi il ritorno in un’epoca dal fascino ambiguo tra progresso, relazioni umane e guerra.
Ad Arezzo il XX secolo ha lasciato dietro di sé una scia di distruzione, ma anche fantastici esempi di rigenerazione urbana e recupero di spazi abbandonati. Forse non poteva essere altrimenti per un territorio così ricco di storia, che durante la Seconda Guerra Mondiale finì troppo vicino alla Linea Gotica e fu deturpato dalla violenza degli scontri bellici. I bombardamenti e le mine dei nemici sfregiarono le città. Come Pieve Santo Stefano, il paese che i nazisti rasero al suolo. O come a Sansepolcro, dove non puoi più guardare naso all’insù la Torre di Berta, demolita dai soldati tedeschi per rappresaglia.
Eppure, da quelle macerie sono spuntate come fiori, iniziative culturali e luoghi di tutela del passato che oggi scopri ad Arezzo e dintorni. Fra i templi della memoria, spicca l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, con il suo emozionante Piccolo museo del diario. Invece Civitella in Val di Chiana ricorda la brutalità del conflitto e l’eccidio subito dalla comunità il 29 giugno 1944 con una commovente Sala della Memoria.
Nel Novecento la provincia di Arezzo è stata la culla di progetti ambiziosi, che nel tempo si sono trasformati in eccellenze di questa terra. C’è lo studentato internazionale della Cittadella della Pace, che ha sede nel borgo medievale di Rondine. O l’esempio di CasermArcheologica, centro di contaminazione artistica e formazione che ha preso vita all’interno di un palazzo rinascimentale di Sansepolcro.
Qui innovazione e valorizzazione di antiche tradizioni sono andate di pari passo nello scorso secolo. Lo dimostrano la collezione straordinaria che è custodita nella Casa Museo Ivan Bruschi, il papà della Fiera Antiquaria di Arezzo e il Museo dell’Arte della Lana di Stia.
Luoghi
Viaggia nei secoli nel centro storico di Arezzo. Nel Museo dei Mezzi di Comunicazione ammira strumenti e oggetti che sono stati il motore del progresso dell’uomo contemporaneo. Il MUMEC ti conquista a suon di pezzi vintage che scaldano i cuori degli appassionati di archeologia tecnologica.
Il Teatro Petrarca, ottocentesco e recentemente restaurato, offre alla città una cornice stupenda per il teatro, la musica, la danza, l’opera lirica. Sempre nel cuore di Arezzo lo studioso e antiquario Ivan Bruschi ha radunato un tesoro d’arte e rarità provenienti da ogni parte del mondo. La sua Casa Museo è il luogo più emblematico dell’amore tipicamente aretino per le cose del passato. Ogni mese la Fiera Antiquaria, ideata proprio da Bruschi, invade la città per un intero weekend.
Visita il Museo dell’Arte della Lana di Stia. Il percorso espositivo ti porta per mano nelle pieghe dell’antica tradizione tessile da cui è nato il famoso e ricercatissimo panno del casentino. Una mostra permanente unica nel suo genere, allestita fra le pareti dell’ex lanificio di Stia, recuperato dopo un lungo periodo di abbandono.
Preparati a sorridere e piangere al Piccolo museo del diario, che ha aperto le sue porte a Pieve Santo Stefano per dare voce al “fruscio degli altri”. I suoi locali accolgono un itinerario interattivo e multisensoriale che racconta una selezione delle storie di gente comune conservate nell’Archivio Diaristico Nazionale.
Itinerari
Sbizzarrisciti sulle impronte della storia in terra d’Arezzo. Partendo da un segmento di Novecento che ancora fa male, la Seconda Guerra Mondiale. Il Parco Storico della Linea Gotica di Badia Tedalda, in Valtiberina, protegge la memoria e allena alla cittadinanza attiva. Qua ti imbatti nelle ferite aperte che a queste zone dell’Appennino hanno inflitto gli scontri fra truppe naziste, Alleati e Resistenza partigiana. Cammina lento, al ritmo della riflessione, lungo i resti delle fortificazioni della Linea Gotica e ascolta le testimonianze autobiografiche interattive nella Sala della Memoria. Sul versante della montagna si sviluppa il Sentiero della Battaglia, che puoi sperimentare sia a piedi che in mountain bike.
Piazza Grande e le Logge del Vasari sono il set più suggestivo della Fiera Antiquaria di Arezzo. È il più antico e il più grande mercato all’aperto di questo genere, che ogni primo sabato e domenica del mese porta qui il meglio dell’antiquariato. Una novità nel calendario degli eventi cittadini che è stata introdotta da Ivan Bruschi nel 1968.
Il Novecento ad Arezzo è anche cinema: visita i luoghi da Oscar del film “La Vita è Bella” di Roberto Benigni, racconto fantastico, ambientato nella città di Arezzo, vai alla ricerca del noto film americano ambientato a Cortona, “Sotto il sole della Toscana”, lasciati ammaliare dagli affreschi di Piero della Francesca nella chiesa di S. Francesco ad Arezzo, location del film “Il paziente inglese” o corri a Stia, bellissimo borgo in Casentino, set di numerose scene de “Il Ciclone”.