Tante epoche si mescolano nel profilo di Arezzo. I luoghi che visiterai sono eredità preziose. Potrai leggere il passato della città sulle facciate degli edifici, nelle vie e nelle piazze.
È come un grande museo a cielo aperto, senza confini né biglietto d’ingresso. Dagli Etruschi ai Romani, e poi il Rinascimento, l’Unità d’Italia, la Seconda Guerra Mondiale: ogni epoca ha lasciato tracce. Ma ce n’è una che spicca sulle altre: il Medioevo.
Un tuffo nel passato
Passeggiando nel centro storico hai la possibilità di viaggiare nel tempo. Ti serviranno soltanto qualche indicazione e un po’ di fantasia per tornare alla cosiddetta epoca di mezzo, dal crollo dell’Impero Romano d’Occidente alla scoperta dell’America.
Immagina di indossare un paio di occhiali speciali o di guardare la città attraverso un’app di realtà aumentata. Potrai scoprire non una, ma due città: quella di oggi e quella medievale.
Secoli bui? No, grazie. Arezzo controcorrente
Un aretino illustre, il poeta Francesco Petrarca, definì “oscuri” i secoli del Medioevo. In effetti, con le invasioni barbariche cominciò un periodo di declino demografico, culturale ed economico in tutta Europa. Eppure sembra che Arezzo sia stata baciata dalla fortuna, l’eccezione che conferma la regola.
Per ogni frammento di quel passato remoto che è riuscito ad arrivare fino a noi, chissà quanti edifici e costruzioni sono stati spazzati via dal tempo. Di qualcuno sono rimasti solo brandelli di storia.
Arezzo scomparsa: il Duomo Vecchio e il Palazzo del Popolo
Hai presente il colle del Pionta? Si trova dietro la stazione ferroviaria, dove ha sede l’università. Lì venne costruito il Tempio di San Donato, in onore del vescovo e martire aretino che oggi è il patrono della città.
Procurati il disegno di questo complesso maestoso, consacrato nel 1032. Probabilmente il Duomo Vecchio – era chiamato anche così – era un ottagono enorme, decorato con colonne di granito e ispirato alla Basilica di San Vitale di Ravenna.
Cosa daresti per poterlo vedere dal vivo, eh? Purtroppo, però, Cosimo I de’ Medici lo fece distruggere nella seconda metà del Cinquecento. Stessa cattiva sorte è toccata al Palazzo del Popolo, dietro Piazza Grande.
Edificato verso la fine del Duecento, formava un bis affascinante con il Palazzo del Comune, nella parte alta di via di Pellicceria. Qualche secolo dopo però cadde in rovina. Via dei Palagi prendeva nome proprio da questi due edifici.
Una città che cambia, ma non troppo
Ora che conosci i tasselli perduti del mosaico di Arezzo medievale, concentrati su ciò che puoi vedere. Il centro storico pullula di palazzi, vie e chiese magnificamente somiglianti a com’erano secoli fa. Il meglio viene adesso.
Piazza Grande, che spettacolo!
Se fossi un aretino del Duecento, non avresti dubbi su quale sia il punto più importante della città. La Platea Communis, cioè Piazza Grande, fu realizzata all’inizio del XIII secolo, più o meno quando Arezzo divenne un libero comune. Da qualsiasi lato la osservi, hai davanti agli occhi uno scorcio medievale favoloso.
Fotografa con la mente le torri merlate e i ballatoi di legno lungo il perimetro della piazza. Siamo nel cuore pulsante del centro storico, qui si svolgono la Fiera Antiquaria e la Giostra del Saracino.

Il Palazzo della Fraternita dei Laici e la Pieve di Santa Maria Assunta
Sul lato di Piazza Grande parallelo a Corso Italia il tuo sguardo incontrerà due edifici iconici. Il Palazzo della Fraternita dei Laici è la sede di un antichissimo ente benefico di Arezzo. Si cominciò a costruirlo nella seconda metà del Trecento, ma fu concluso molto dopo.
Riconoscerai nella sua struttura due stili, il gotico e il rinascimentale. Il Museo della Fraternita è un vero concentrato di arte e storia, non puoi perdertelo. L’orologio astronomico meccanico opera di Felice da Fossato è uno dei più antichi del mondo, tuttora funzionante. Puoi ammirarlo in cima alla torre del palazzo.
Pure l’abside della Pieve di Santa Maria Assunta si affaccia su Piazza Grande. È una delle chiese più belle di Arezzo, costruita a partire dal Mille. Già dall’esterno ti ammalierà, con le colonnine tutte differenti che decorano la facciata e il campanile in pietra, alto quasi 60 metri.
Quando entri, goditi il silenzio e la spiritualità dei suoi interni eleganti. Percorri le tre navate, osserva la visuale che ti offre il presbiterio rialzato, addentrati nella cripta. Là è conservato un busto in argento che contiene le reliquie di San Donato.
Numerose opere d’arte arricchiscono questa pieve romanica, una vera perla della città in cui fare il pieno di splendore. Ne uscirai rigenerato, pronto per continuare ad esplorare Arezzo.

La Basilica di San Francesco
In Piazza San Francesco sorge una chiesa voluta dai frati seguaci del Poverello d’Assisi: la Basilica di San Francesco.
Realizzato a partire dalla fine del Duecento, l’edificio nel suo complesso è in stile gotico leggero. Il prospetto, che non è mai stato concluso, potrebbe ingannarti con la sua raffinatezza essenziale. Se ti aspetti degli interni spartani, ti sbagli: resterai a bocca aperta.
La chiesa è un tempio d’arte e, fra i suoi capolavori, ospita il ciclo di affreschi della Leggenda della Vera Croce. L’ha dipinto Piero della Francesca, un grandissimo pittore nato in provincia di Arezzo che sulle pareti della Cappella Bacci ha rappresentato la storia del legno della croce di Cristo.
Un intreccio magico di arte e narrazione risalente alla fine del Medioevo. Leggere il racconto per immagini di questo maestro del Rinascimento sarà una delle esperienze più toccanti della tua vacanza.
In uno dei riquadri affrescati, troverai immortalato uno scorcio dell’Arezzo quattrocentesca, camuffata da Gerusalemme. Indovina quale!
La Basilica di San Domenico e Palazzo Pretorio
Tra le chiese da inserire nella tua passeggiata ad Arezzo c’è la Basilica di San Domenico. Accogli l’invito che ti fa la piazza in discesa davanti al portale principale e avvicinati alla facciata asimmetrica sormontata dal campanile a vela.
La chiesa risale alla seconda metà del XIII secolo. Più o meno allo stesso periodo appartiene un’opera d’arte dal valore inestimabile. È il crocifisso di Cimabue, in cui un Gesù sofferente raffigura in maniera straordinaria la natura umana e divina del figlio di Dio.
Questa meraviglia risalta grazie alla semplicità degli interni della basilica. E poi le vetrate dietro al crocifisso creano con il capolavoro di Cimabue un contrasto particolarmente interessante.
Sempre nella parte alta del centro storico, fai un salto in via dei Pileati per vedere almeno l’esterno di Palazzo Pretorio. Da parecchi anni è sede della biblioteca comunale di Arezzo. È inconfondibile per la sua parete frontale, costellata da stemmi di podestà e capitani del passato. Sin dal Duecento famiglie nobili hanno abitato in questo immobile imponente e, più tardi, è stato pure un carcere.
La Cattedrale e le mura
Da Palazzo Pretorio una manciata di passi ti separa dal Duomo di Arezzo. La Cattedrale fu fatta costruire da Guglielmino degli Ubertini, vescovo e condottiero morto nella storica Battaglia di Campaldino a cui partecipò anche Dante Alighieri.
Questo gigante in stile gotico in cima alla collina è uno dei simboli della città. Se da fuori ti colpisce per la sua architettura solenne, dentro la sontuosità dell’edificio si sposa con tantissime opere d’arte.
Qualche esempio? Le vetrate colorate di Guillaume de Marcillat, l’Arca di San Donato scolpita da autori vari, l’affresco di Piero della Francesca dedicato alla Maddalena e la Cappella della Madonna del Conforto, protettrice di Arezzo.
Accanto al Duomo si trova la Fortezza Medicea, che insieme alla cinta muraria fa parte della struttura difensiva della città. Nel corso dei secoli, le mura sono state ampliate più volte. Seguine il tracciato più recente e passerai in corrispondenza delle quattro porte dei Quartieri della città.
Questa ripartizione del centro storico è ancora attualissima per via della Giostra del Saracino. I cavalieri rivali in lizza fanno capo ai Quartieri, che prendono nome dalle porte cittadine. Vuoi sapere come si chiamano? Porta Santo Spirito (un tempo Porta del Borgo), Porta Crucifera, Porta Sant’Andrea e Porta San Lorentino (prima Porta del Foro).
Il tuo tour nel Medioevo è terminato, è tempo di tornare al presente. Ma non preoccuparti, gli splendori di Arezzo che hai conosciuto in questo viaggio nel tempo ti accoglieranno a braccia aperte nella tua prossima visita!
