A Caprese Michelangelo fra i castagni e le faggete secolari della Valtiberina

di Stefano Farinelli

In Valtiberina Toscana possiamo trovare pianure, colline e rilievi montuosi di assoluto pregio. La valle bagnata dal Fiume Tevere offre la possibilità di coltivare gli appezzamenti di terreno che si diramano fino ai pedecolli dell’Appenino. Man mano che cresce l’altitudine si affermano però altri tipi di paesaggio.

Uno dei centri storici più in quota di tutta la Valtiberina Toscana con i suoi circa 650 m.s.l.m. è Caprese Michelangelo. Celebre per essere stato il paese natale di Michelangelo Buonarroti il paese si caratterizza per la presenza di ampi boschi di castagno e faggio.

L’economia agricola, adattandosi al luogo, ha da sempre puntato sulla coltivazione di castagni per raccogliere i loro preziosi frutti. Una scelta premiata anche dalla DOP che certifica la provenienza del pregiatissimo, “il marrone di Caprese Michelangelo. 

Fonte di sostentamento dell’economia rurale del passato, ancora oggi all’interno dei boschi di castagno si possono ritrovare antiche strutture in pietra, “i seccatoi”, dove la castagna veniva appunto essiccata con temperature controllate per poterla trasportare più facilmente fino al mulino in cui veniva trasformata in farina. Proprio dalla farina si poteva ricavare un’ottima polenta dolce e nutriente. Da segnalare che, oltre alle castagne, questi boschi offrono ricercatissimi funghi porcini. 

Vi proponiamo pertanto un itinerario trekking che parte proprio da Caprese Michelangelo.

Una volta raggiunto il ristorante “Il Cerro” nel centro storico del paese, si svolta in direzione Faggeto. La strada sale in asfalto per varie centinaia di metri in una salita impegnativa! Arrivati al luogo di sosta si vedono alcune case in pietra che emergono dal bosco di faggi. Siamo a quota 1200 metri s.l.m.: da qui si possono intraprendere vari sentieri che si diramano fin sulle vette delle montagne retrostanti per poi raggiungere anche il Casentino. Molti di essi sono segnati C.A.I. quindi di facile percorribilità.

Per giungere rapidamente la vetta e ritornare al punto di partenza (circa 6.5 Km) si può seguire il sentiero 012 che percorre in leggera salita la mezza costa del versante tiberino fino ad intersecarsi con lo 085 che, passando poi al 50, rapidamente sale fino a Monte il Castello a quota 1.414 metri s.l.m. Arrivati in cima si può scorgere il Casentino sulla destra e la Valtiberina sulla sinistra.

Monte il Castello, assieme a Monte dei Frati (Alpe della Luna) è una delle cime più alte del comprensorio. Si prosegue su sentiero 014 fino a Monte Altuccia per poi discendere intersecando nuovamente lo 012 che riporta al punto di partenza. Proprio poco dopo aver intersecato il sentiero 012 si può scorgere l’invaso di Montedoglio in tutta la sua grandezza. Arrivati nuovamente alla fonte della Galletta, si può sostare per recuperare le forze!

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